Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 216 ormonale

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 216

ormonale

In caso di malattia organica, si può dunque presupporre una buona capacità di regolazione sistemica, quando gli eventi clinici osservati seguono la Sequenza di Produzione, la Sequenza di Inibizione oppure alternano entrambe le possibilità. Se l’uomo fosse solo un meccanismo, diremmo allora che dispone di un freno e di un acceleratore ben funzionante. In fisiologia, è noto il meccanismo di feedback, la regolazione è possibile tramite il delicato lavoro di precisione, tra un feedback positivo e un feedback negativo. Tutti i parametri biologici sono integrati in una complessa rete di interazioni, fra feedback negativi e positivi.

Questi meccanismi possono avere natura biochimica, ormonale o neurologica, essere legati a recettori, proteine attivanti o inibenti. Lo stesso DNA si esprime o meno, a seconda del complesso lavoro di meccanismi attivanti e inibenti.

Applicando i modelli di regolazione, già noti in fisiologia, comprendiamo il meccanismo nei suoi dettagli. Dalla sequenza di eventi clinici espressi nel tempo dal malato, otteniamo un indicatore generale e oggettivo dell’efficienza della regolazione, senza dover impiegare una analisi strumentale. Il parallelismo tra la Tavola delle Omotossicosi e la convenzione delle 5 Fasi Evolutive indica un metodo indagine che verifica contingenza di fase o salto di fase, in vicariazione progressiva e regressiva. Le Sequenze infatti, alla luce delle convenzioni di valore, devono essere esaminate in ambo le direzioni possibili della vicariazione. (Figura 63)
Questo dato implica per il medico solo la conoscenza della storia del malato e delle convenzioni di valore.

Infatti se applichiamo alla tavola delle Omotossicosi la Teoria delle Sequenze, possiamo comprendere, come la contingenza di fase o il salto di una fase, caratterizzano un feedback positivo o negativo, quindi regolazione. Questo principio vale per entrambe le vicariazioni osservabili. Pertanto la conoscenza di questi rapporti, permette al medico di comprendere come e se, il suo malato regola e quindi anche di concepire una strategia terapeutica.… Leggi tutto...