Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 130 erotica

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 130

Dalla passione erotica si passa facilmente alla compulsione. Posso arrivare a soddisfazione solo per il tramite di in un certo modo di vivere la sessualità. Quindi predomina la compulsione a riproporre una modalità di fantasia che nel tempo restringe la libertà e gioia personale quanto la sua espressione più fisica che è l’intensità dell’orgasmo.
La fantasia erotica nei suoi livelli più patologici sottrae tanta energia al presente da ridurre successivamente anche la capacità fisica. A questo punto per i casi ancora più gravi questa fantasia diventa dominante, compulsiva e precursore del fantasma erotico. Nella terminologia medievale si tratta dell’incubo e del succubo. La proiezione dell’immaginazione erotica nel mondo è talmente forte da prendere vita propria e diventare tormento. Ma qui entriamo nella trattazione della ipergioia di secondo livello che affronteremo in seguito.

La ipergioia oltre ad essere coinvolta in una serie di condizioni caratterizzanti soprattutto la vita moderna delle grandi metropoli è implicata purtroppo anche nel calo delle nascite. Con questo non si vogliono sminuire tutte le altre implicazioni studiate dalla sociologia e psicologia, ma aggiungere un argomento di discussione in più.
Se una coppia vive la propria soddisfazione non più al presente ma nella proiezione futura, allora è consciamente o inconsciamente protesa ad accelerare i tempi della relazione. La accelerazione della vita nelle metropoli rispetto alla vita nelle aree ancora rurali è dovuta alla predominanza nelle metropoli di ipergioiosi.
Osserviamo anche che le aree rurali sono state e vengono tuttora abbandonate spesso nel desiderio di un futuro migliore. Ma il prezzo di questa posizione energetica è la accelerazione di tutti i processi. Tutto deve avvenire più in fretta: inizio, sviluppo, compimento, fine e nuovo inizio di qualsiasi evento subiscono una evidente accelerazione. Chiunque da una metropoli vada a per un periodo un soggiorno in una aree denominate “arretrate” del pianeta apprezza questa differenza di ordine temporale.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 129 partner

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 129

partner

La ambizione di crescita sociale, raramente è intesa come crescita culturale o coscienziale. Spesso è semplicemente l’ambizione di appartenere a quella categoria di persone che può consumare più degli altri. In questo meccanismo vorticoso il partner diventa altrettanto oggetto di un desiderio e quindi soggetto al suo rapido decadimento per essere sostituito.
Queste correlazioni devono essere intese con tutto il rispetto per quelle coppie dove una difficoltà di relazione è oggettivamente motivo una separazione. A volte all’interno di una coppia si realizzano drammi e sofferenze inesprimibili. Esiste però una categoria di persone, gli ipergioiosi appunto, per i quali la separazione non costituisce affatto un incidente, ma è parte del progetto. Magari non è un progetto conscio, ma sempre un binario dal quale è difficile scendere. Peraltro chi ne è conscio e consapevole, è sicuramente più avvantaggiato nel processo di guarigione. L’ipergioioso che guarisce però è spesso portatore di scompiglio nell’ordine sociale e quindi non raramente viene allontanato o isolato. La ipergioia e il mondo dei desideri sono stati sempre indicati nelle filosofie orientali, come illusioni.

L’uomo affetto da Ipergioia è illuso. Talvolta questa condizione dura una vita, altre volte fino a che la sofferenza che ne deriva spezza il meccanismo.

Un aspetto particolare della Ipergioia merita di essere citato, perché ingenera frequentemente molti disturbi secondari. Dal momento che il desiderio è differito nel futuro e con un altro partner, spesso questo ha implicazioni anche sessuali.
Le cosiddette fantasie erotiche giustamente difese contro ogni forma di repressione morale, però sul piano energetico presentano la problematica tipica del ipergioioso. Non ho il rapporto sessuale con il partner presente, ma immagino di averlo con uno futuro. Mi soddisfo sessualmente di una ipotesi illusoria. Il prezzo da pagare per questa strategia è la perdita di relazione soddisfacente con il partner attuale.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 128 piacere

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 128

Si è felici solo e quando si realizzano le condizioni esterne per esserlo. La gioia non è più indipendente dal mondo, ma diventa realizzazione di un certo mondo. Questa rara condizione ideale si realizza però solo in caso di una serie infinita di condizioni particolari. L’uomo nella ipergioia ha perso il contatto con il Piacere e diventa preda dei “piaceri”, si trova dunque catapultato nel mondo dei desideri.

Al posto di uno stato perfetto e attuale si desidera e quindi si sposta nel futuro, la condizione di eventuale benessere. Sarò felice quando si realizzeranno determinate condizioni. Purtroppo anche con il graduale realizzarsi di queste condizioni, il gioco si ripete e le richieste si moltiplicano. L’appagamento viene trasferito ancora una volta nel futuro. Si richiedono nuove condizioni ottimali per provare appagamento. L’assuefazione alla rincorsa del desiderio richiede una dose sempre maggiore di desideri da realizzare. La società consumistica è basata su questo principio. Si tratta di una società di ipergioiosi che vende ipotesi di soddisfazione differita.
Queste ipotesi sfumano però rapidamente quando si attuano. Quindi la soluzione e sostituire la meta acquisita rapidamente con quella ancora da acquisire. Questo crea la necessità di un rapido scambio di merci il cui destino è di generare sempre più scambio e sempre più insoddisfazione.
Il centro commerciale è il tempio degli ipergioiosi. Il sabato il giorno in cui celebrano il rito. Si corre verso il centro, si riempie il carrello, appena fuori dalla cassa dopo aver effettuato il pagamento, si è già proiettati verso quella merce che si è dimenticati di comprare e che costituirà l’obiettivo del sabato successivo. L’uomo ipergioioso è come il criceto sulla sua ruota, cammina molto pur trovandosi sempre allo stesso posto. Osserviamo quanto successo hanno le cyclette o i tapis roulant nei soggetti ipergioiosi.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 127 cultura

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 127

Ma sottolineiamo ancora una volta che questi sono solo esempi conosciuti nella nostra cultura. L’impulso verso il trascendente è una facoltà umana, indipendente dalla adesione ad una religione o ad un cultura. Spesso le persone in stato di gioia realizzano senza la gloria del mondo profano questa condizione. Quando sono conosciute e menzionate nei libri di storia, questo avviene per motivi molto distanti dalla loro elevazione spirituale. Si tratta spesso di persone umili sul piano contingente, ma di una grande ricchezza interiore.

La condizione che maggiormente assomiglia alla gioia è l’orgasmo, che però al contrario della gioia non ha la caratteristica di essere permanente. Ma se proviamo ad immaginarlo come permanente possiamo aver una vaga approssimazione per difetto della perfezione di questo sentimento. Quando si parla di gioia come forma di elevazione interiore si può entrare in conflitto con pregiudizi, sociali, culturali e confessionali. Tutto ciò che ha caratteristiche elevanti lo spirito viene combattuto con ogni mezzo da chi detiene il potere temporale. Infatti provare la gioia senza possesso di alcun mezzo esteriore per farlo è un rapporto immediato e incondizionato con il trascendente. Difficile mantenere una gerarchia di potere in tale condizione, soprattutto per chi ritiene di essere un mediatore esclusivo della relazione dell’uomo con il trascendente. Pertanto ogni forma di potere organizzato ha un ipercollerico alvertice e molti ipocollerici nelle gerarchie la cui finalità operativa è evitare che gli esseri umani possano provare gioia. Vedremo che questa strategia è coerente con le Sequenze di Fase.

La gioia ad un livello più denso può essere intesa come il piacere di vivere. Anche questa facoltà però per essere vera deve anche essere incondizionata. Il piacere di vivere non è il possesso di mezzi idonei a fornirlo. Quindi il piacere di vivere non ha nulla a che vedere con la realizzazione nel mondo dei desideri.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 126 gioia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 126

Campo Emozionale Gioia

La gioia appartiene come Campo Emozionale alla Fase Evolutiva Fuoco. Questo sentimento è il più elevato che l’uomo possa provare e contemporaneamente il più elevante. In realtà la gioia crea una specie di vortice ascendente nel quali si viene trasportati con il sorriso. La gioia di vivere è di per se la ragion vita o il suo compimento. Difficile è parlare di questa condizione senza sconfinare in una visione spirituale della vita. La Fase Evolutiva Fuoco esprime la qualità Attività Attuale, la massima attività esprimibile. Non c’è un briciolo di materia neanche a cercarlo. Il Campo Emozionale gioia rappresenta ovviamente un sentimento perfetto ed evoluto. Si tratta di un benessere contemporaneamente fisico, emotivo e spirituale. La persona ha una salute integra, esprime i propri talenti e ha una visione del trascendente. Ricordiamo che la visione del trascendente in questo contesto non ha relazione con la adesione ad una confessione religiosa. Questa condizione permette consapevolezza, omeostasi fisica emotiva e mentale e realizzazione di sé.

L’individuo che prova gioia non la prova perché condizioni fortunate lo permettono. Il gioioso trae dal presente, dalla ricchezza interiore la ragione della propria felicità. Non dipende da particolari condizioni esterne o dalla fortuna o dal destino. La salute robusta è conseguenza della partecipazione dei piani più densi alla perfezione e al compimento della vita.
La gioia si irradia a tutti coloro che sono vicini al gioioso e ne partecipano con una elevazione chiaramente proporzionale alla propria situazione personale. In ogni caso il Campo Emozionale gioia è contagioso ed elevante. Quando l’uomo raggiunge la gioia, il suo sguardo partecipe delle cose terrene di cui è pienamente cosciente e consapevole, si volge verso lo spirituale. Si realizza l’impulso umano a guardare verso il trascendente. Non si tratta di un rapimento mistico, ma di una facoltà lucida completa e completante.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 125 neurovegetativo

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 125

gioia

Ma non solo gli occhi possono risentire di questo campo emozionale. Le unghie, i muscoli, il fegato la cistifellea i denti canini tutto quello che ha relazione con la Fase Evolutiva Legno possono entrare in risonanza con la questa condizione emozionale. Però anche la correlazione inversa è possibile. Per esempio un danno tossico sul organo fegato, può modificare il Campo Emozionale del paziente deviandolo verso ipocollera o ipercollera.

Il presupposto che una volta squilibrato un sistema questo mantenga sempre la stessa direzione di squilibrio è vero solo in certi casi. In altri si osserva una alternanza periodica tra ipercollera e ipocollera. In questa situazione il soggetto cerca compensazione all’interno della coppia di orbite afflitte invertendo Ipovalenza e Prevalenza di Fase. Si tratta di un cavaliere instabile sul suo cavallo che oscilla a destra e a sinistra prima di cadere o assestarsi.

La instabilità nella direzione del Campo Emozionale configura infatti una situazione orbitale altrettanto instabile, dunque sì una compensazione ma difettosa. Più sono rapide le inversioni di qualità espresse più possiamo pensare ad un danno o compensazione recente. Altrimenti una condizione del genere si modifica in occasione di eventi clinici ed emozionali importanti che richiedono inducono un riposizionamento emotivo. La instabilità tra ipocollera e ipercollera coincide con una instabilità parallela del neurovegetativo. Il paziente è nella condizione ipercollerica in ipersimpaticotono e nella fase ipocollerica in ipervagotono. La inversione rapida della direzione del disturbo è per il paziente e per i suoi familiari certamente motivo di disagio, ma consente ai tessuti e agli organi margini di recupero ad ogni inversione.
Al contrario un Campo Emozionale stabile in una unica direzione corrisponde inizialmente ad una disfunzione organica simmetrica e infine compensa attraverso la lesione tissulare corrispondente.
La prevalenza di simpaticotono o parasimpaticotono permanente non consente al tessuto connesso alla Orbita Funzionale recupero alcuno.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 124 coppia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 124

In quanto “cervello parziale” spesso non è pienamente consapevole di ciò che compie e ha pertanto minor sofferenza morale di quella che gli viene attribuita. Quando la sorte dell’ipercollerico che li comanda cambia allora si sottopongono con altrettanta solerzia al nuovo ipercollerico di turno. Se per caso il nuovo ordine condanna i loro gesti allora non hanno la minima difficoltà ad condannarli anche loro. Sono facilmente inquadrabili in una qualsiasi nuova catena gerarchica. Per questa ragione quando crolla una dittatura può darsi che il dittatore muoia di morte violenta. Gli ipocollerici al suo servizio entrano molto facilmente al servizio del nuovo ordine, che gli impiega per lo stesso o opposto lavoro. Se leggiamo un testo di storia, vediamo che di tanto in tanto gli ipercollerici devono affrontare una rivoluzione, una ribellione o il crollo di un sistema. Gli ipocollerci invece restano sempre allo stesso posto nella catena di comando.
Cambiano divisa, parole d’ordine, possono anche fare l’opposto. Anche l’opposto lo faranno sempre con quella meticolosa precisione e senza troppi perché. L’ipocollerico non può decidere, pertanto si collocherà facilmente accanto a qualcuno che lo farà per lui. In una coppia uomo donna talvolta un partner ipercollerico è in rapporto con un partner ipocollerico. Può funzionare se le qualità di questi individui formanti una coppia resta costante. Cambiamenti di questa compensazione portano altrimenti ad una rottura. In ogni caso quando osserviamo un uomo ipocollerico sposato ad una donna ipercollerica siamo portati a dire “povero uomo”. Ovviamente è altrettanto possibile uguale valutazione per la situazione inversa. In realtà questa è una compensazione comoda per entrambi fino a che dura. Una ipercollerica compensa accanto ad un ipocollerico, ma da questo reciproco accordo mai scaturisce collera positiva. I due semplicemente si incastrano uno con l’altro. Nessuno dei due è il carnefice e l’altro la vittima.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 123 cervello

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 123

cervello

La assenza linguistica di parole idonee a distinguere i relativi significati è un deficit immenso che necessita di recupero. Senza le parole e senza espressioni idonee non si può essere consapevoli ne coerenti con la consapevolezza raggiunta.Ovviamente accanto alla ipercollera esiste anche lo stato opposto. L’ipocollerico è un individuo caratterizzato dall’incapacità di proiettarsi fuori di sé. Resta dentro e pertanto non ha il minimo coraggio di affrontare la vita. Il soggetto ipocollerico non sceglie, perché per scegliere almeno bisogna incidere nella totalità delle possibilità estraendo una possibilità. Questo gesto però richiede la decisione e la capacità di uscire di sé per compierlo.
L’individuo ipocollerico appare timoroso, vigliacco. Egli dubita costantemente delle proprie capacità. Il suo io è talmente fragile che egli non se allontana mai. Pertanto l’ipocollerico non può concepire il nuovo, ne la fantasia, ne la creatività. Al posto dello slancio di fantasia e creatività osserviamo invece la ricerca accurata dell’ordine e della pulizia. L’ipocollerico è meticoloso, pedante e accurato nei dettagli. Si tratta di un pignolo rompiscatole, che non riesce a partorire un singolo pensiero originale e quindi passa la vita ad ordinare i pensieri o le cose degli altri. Quante volte il medico nel corso dei suoi studi è stato esaminato da un collega ipocollerico. Si tratta di un esaminatore calmo che apparentemente non si arrabbia mai. Egli non comprende affatto la materia che dovrebbe insegnare. La ha solo ordinata nella sua mente in modo maniacale. Quando sfortunatamente si trova in un collegio di esaminatori è quello che spacca inutilmente il capello nelle domande.

Nel linguaggio popolare l’ipocollerico viene pertanto chiamato un “cervello parziale”. Ha imparato e ordinato tutto di un argomento. Sul suo campo è pedante ma possiede i dati come un computer. Non comprendo il significato dei dati che ha ordinato nella sua mente e inoltre in quanto vigliacco, spesso è vittima di un “cervello totale” che lo sfrutta.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 122 invidia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 122

invidia

Queste sono caratterizzate da Prevalenza o Ipovalenza di Fase nella Fase Evolutiva Legno. La prima che denominiamo ipercollera è dovuta all’eccesso della stessa qualità che in equilibrio costituisce una gran virtù.

La ipercollera coincide con la significazione linguistica comunemente accettata. Si tratta di una situazione in cui l’individuo diventa facilmente iperattivo, irascibile e violento. La violenza della ipercollera è spesso rivolta al mondo esterno, ma non costituisce affatto un nuovo ordine, ma è semplicemente distruttiva.
Essendo l’ipercollerico spesso non altrettanto sicuro di sé come il collerico positivo, quando cerca di tornare in se dopo l’escursione poderosa nel fuori di sé, incontra difficoltà. Allora la ipercollera può portare a fatti autodistruttivi o peggio si rinuncia a rientrare in se e si rimane fuori. Nel linguaggio comune correttamente amiamo dire “quel signore è proprio fuori di testa”. Le sottospecie più insidiose di ipercollera sono la gelosia e la invidia. In queste due forme di sofferenza si sostituisce la genesi del nuovo tipica del collerico positivo, con il possesso del vecchio tipico dell’ipercollerico.

L’ipercollerico non è più creativo di nulla, pertanto si ancora al possesso del vecchio ordine. In questo sentimento tende ad aggredire con molta rabbia chi lo avvicina con la freschezza di un momento creativo positivo. A quel punto nascono invidia e gelosia.
La violenza di questi sentimenti può essere estrema e quando l’individuo e fuori di sé, la proporzione tra violenza e atto scatenante non possiede più i criteri di proporzionalità.
Nelle forme estreme di questo Campo Emozionale si manifestano per esempio i fatti di cronaca terribili come i raptus terminanti in omicidi intrafamiliari. Eventi drammatici spesso privi di proporzionalità tra stimolo scatenante e gesto scatenato. La ipercollera è responsabile delle guerre e di distruzione.

I dittatori, gli uomini politici, gli amministratori delegati e i vertici delle chiese sono spesso esseri umani sofferenti di ipercollera.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 121 follia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 121

follia

La possibilità di vedere prima che l’evento sia visibile è anche premonizione, intuizione. Le facoltà sensitive sono parte della collera positiva. Per alcune professioni questa capacità intuitiva è necessaria e costituisce la differenza. Vedere prima significa anche prevedere. La possibilità umana di prevedere una difficoltà ed quindi organizzarsi, ha contribuito non poco alla evoluzione della specie. La sopravvivenza della specie è stata determinata anche dalla capacità di avere successo in caso di conflitto.

Non esiste una valutazione morale in biologia: la selezione della specie è semplicemente quella sfida di sopravvivere in un mondo non sempre semplice, che taluni vincono mentre altri perdono. Nelle generazioni successive si trasmettano i geni, informazioni e comportamenti che hanno maggiore capacità di successo.Quindi una facoltà utile nella lotta di sopravvivenza è senza dubbio la collera positiva. La collera positiva è lo stato di Equilibrio di Fase per il Campo Emozionale collera.

Ovviamente sia l’artista, come il chiaroveggente o il condottiero che affrontano su piani diversi il nuovo, anticipandolo creandolo dal proprio interiore, sono configurati da una grande sicurezza in se stessi e dalla inclinazione ad andar fuori da se stessi. Essi sono inclini a lasciare il proprio ego e a vagare fuori alla ricerca di un nuovo ordine delle cose. Terminato questa momento di follia lucida rientrano in se stessi, perché sicuri di ritrovarsi. La collera-positiva è momento di follia controllata di persone estremamente solide. La collera di Dio è la massima espressione della creatività divina e anticipazione di un nuovo ordine che si compie nella Creazione stessa.

È necessario spazzare via il vecchio per costituire il nuovo. Il terremoto, l’uragano e la tempesta sono nell’immaginario umano modi con cui la Divinità manifesta la Sua collera.
Ogniqualvolta la natura muove tanta energia distruttiva, si verificano quei cambiamenti che sono precursori del nuovo che avanza.… Leggi tutto...