Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 161 rimedi

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 161

Inoltre permette al medico omeopata, di associare l’agopuntura coerentemente alla materia medica e al repertorio. Il risultato è un’integrazione e una sinergia completa. L’impiego di omeopatici al posto dei rimedi fitoterapici cinesi, peraltro possiede significativi vantaggi. L’omeopatico ha una possibilità di danno iatrogeno indubbiamente minore del fitoterapico. Le piante medicinali, pur essendo rimedi naturali, sono talvolta veleni. Si possono sviluppare reazioni tossiche o allergiche nel soggetto a cui vengono somministrate. Il rimedio omeopatico ha un parametro di sicurezza ben superiore. Il secondo e rilevante vantaggio dall’integrazione Omeopatia e Agopuntura è dato dalla iniettabilità del rimedio omeopatico.

Un fitoterapico è solo eccezionalmente disponibile in forma iniettiva e generalmente la sua forma è intramuscolare. I rimedi omeopatici invece, sono quasi tutti disponibili anche in forma iniettiva e tale forma è idonea all’iniezione sottocutanea e intradermica. Questo dato apre uno spazio di terapia preziosissimo, ovvero l’iniezione del rimedio omeopatico sul punto di agopuntura.

Questa pratica, diffusa tra i medici che già associano le due tecniche, mostra risultati clinici significativi, ma non dispone tuttora di uno strumento idoneo a sistematizzare i risultati, né di un metodo riconosciuto da tutti gli operatori. Il COE unisce ai criteri di diagnostica tradizionale cinese, le informazioni disponibili riguardo i rimedi omeopatici.Il suo impiego permette di individuare gli agopunti idonei all’ingresso del rimedio omeopatico, oppure il rimedio necessario per il paziente già in trattamento agopunturale.

Il medico che associa perfettamente agopuntura e omeopatia passa dal COE al paziente, con una fiala di rimedio nella siringa e la somministra su una serie di agopunti. Il criterio per individuare il trattamento specifico per il malato e non per la malattia, tipico di entrambi i metodi terapeutici, deve essere rispettato bilateralmente.

Nell’unicismo omeopatico, differenti malati con la stessa malattia, vengono trattati con rimedi diversi. Altrettanto, differenti malati con la stessa malattia vengono trattati con una prescrizione agopunturale personalizzata.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 159 materia medica

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 159

materia medica

Omeopatia e MTC

Omeopatia e Medicina Tradizionale Cinese possono essere coniugate agevolmente tra loro, in quanto il loro profondo linguaggio non solo si somiglia, ma include straordinarie coincidenze. La premessa per coniugare queste due terapie è la qualificazione del rimedio omeopatico in relazione alle 5 Fasi Evolutive. La conoscenza del rimedio è data dai prooving, codificata nella Materia Medica e nel Repertorio. Questi strumenti di lavoro, insieme alla visita, sono impiegati dall’omeopata per individuare il rimedio opportuno per il paziente. Il lavoro dell’Omeopata si basa sulla triade Materia Medica – Paziente – Repertorio. Per rapportare MTC e Omeopatia, è necessario creare un ulteriore strumento, idoneo a supportare questa modalità di lavoro. La Materia medica e il Repertorio, a tal scopo, devono essere necessariamente integrati da un quarto strumento, che qualifichi i rimedi secondo le convenzioni di valore. Questo lavoro, teso a disporre del rimedio omeopatico nel sistema diagnostico e terapeutico cinese, è la premessa per una integrazione funzionante e operativa dei metodi.

Nella realtà clinica i medici che associano queste due medicine operano questa sintesi mentalmente e arrangiano protocolli di interventi misti, basati sull’esperienza e sull’intuizione.
Questo approccio è alquanto rudimentale, ma è portatore di successi significativi, nella cura. Associare MTC e Omeopatia, produce un’implementazione del risultato. L’associazione crea una sinergia e permette risoluzioni difficilmente ottenibili con il solo impiego di uno dei due metodi. Da qui l’esigenza di sistematizzare l’impiego associato e soprattutto codificare metodi e strumenti. L’associazione empirica, pur essendo praticata da molti colleghi con successo, non ha dato fino a oggi un metodo generalizzato e accettato, permettendo quindi la possibilità di trasmettere, ricevere e confrontare dati conoscitivi. A tal scopo è necessario integrare alla Triade: Materia Medica – Paziente – Repertorio un quarto strumento ovvero il COE: Codice Omeopatico Energetico.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 158 salute

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 158

salute

Il risentito determina la scelta della Orbita Funzionale esprimente il sintomo. Se osserviamo la Tavola delle Omotossicosi di Reckeweg, la possiamo immaginare come il percorso di diversi risentiti verso i corrispettivi tessuti biologici.
La malattia somatica non è ne frutto dell’errore ne tanto meno il capriccio della natura. La lesione si esprime su un determinato tessuto coerentemente ai Campi Emozionali implicati. Altrettanto la guarigione del malato non può limitarsi alla semplice e doverosa rimozione delle espressioni fisiche della sofferenza.

Il medico si dovrebbe occupare di trattare il paziente con tutti i metodi possibili adoperandosi per il sollievo dei sintomi organici, ma anche per il raggiungimento di Equilibrio di Fase a livello di Orbite Funzionali e Campi Emozionali.

In condizione di Equilibrio di Fase non solo c’è assenza di malattia, ma tutti gli atti umani rispettano questa pregevole condizione di equilibrio.
L’azione umana è immaginata a livello di Fase Evolutiva Legno, ottiene un senso nella Fase Evolutiva Fuoco, si regola nella Fase Evolutiva Terra, riceve il giusto ritmo dalla Fase Evolutiva Metallo e diviene materiale nella Fase Evolutiva Acqua.

Questo ideale di medicina evoluta e completa appartiene a tutte le culture mediche. La confluenza di una cultura medica moderna e antica può realizzare non solo la salute degli individui, ma anche la salute delle società di individui e infine il rispetto per la natura che le ospita.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 157 medico

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 157

medico

Il direttore di orchestra di questa sinfonia resta sempre il movimento del sole e le Cinque Fasi Evolutive possono essere uno strumento prezioso per afferrare la sincronicità biologicamente opportuna. La MTC è maestra nell’osservare cicli, qualificare direzioni e movimenti è una possibilità rapida di afferrare lo stato di regolazione ritmica. I Campi Emozionali sono strumenti di lavoro utili per tutti i medici, anche per il chirurgo.Infatti con queste riflessioni non si vuole sminuire l’indubbio valore della tecnica della colecistectomia. Ma il trattamento della ipercollera nei malati probabilmente potrebbe rendere la necessità di questa misura terapeutica meno frequente negli ospedali.

Inoltre quando la colecistectomia non può essere evitata al paziente è opportuno considerare già dal decorso postoperatorio la situazione nella Orbita Funzionale Vescica Biliare e in particolar modo il relativo Campo Emozionale. Infatti il medico curante potrebbe porsi il problema quale sequenza di eventi clinici questo atto chirurgico potrebbe comportare.

La MTC o i Campi Emozionali in particolare non vanno intesi dunque come l’azzeramento delle tecniche terapeutiche vigenti, ma come un integrazione utile e ragionevole.
La terapia può ricorrere al bisturi, alla parola o al rimedio omeopatico in piena sinergia e senza competizione alcuna tra scuole di pensiero. Il buonsenso e la competenza del medico siano la base di questa relazione.

Nella valutazione dei Campi Emozionali a livello transpersonale è necessaria una percezione di cosa muove, come si muove e dove si muove un gruppo di persone. Terminata la osservazione a livello gruppo, si deve successivamente valutare un Campo Emozionale a livello individuale.
Per avere un dato attendibile è necessario osservare la reazione e non l’evento scatenante. La reazione del soggetto emozionante è denominata risentito. Lo stesso evento può infatti causare risentiti diversi a seconda del carattere e del soggetto producente emozione. Un trauma fisico o emotivo rimane uno stressore aspecifico fino al momento di determinare nella reazione individuale caratteristiche uniche e irripetibili.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 156 ospedali

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 156

Per questo una guarigione per essere completa deve necessariamente coinvolgere oltre la rimozione sintomatologia anche il ripristino del corrispondente benessere emozionale. Nella medicina specialistica e nei nostri ospedali questo problema non viene valutato sufficientemente, ma è non di meno eminente. Infatti dato che i tessuti tramite i quali si esprime una sequenza di eventi clinici, coinvolgono specializzazioni mediche diverse, spesso la migrazione iatrogena della lesione di tessuto in tessuto non viene affatto percepita.

Per esempio se si tratta un paziente affetto da colelitiasi con la sola asportazione della colecisti senza osservare contemporaneamente il sistema delle Orbite Funzionali e ancor meno i Campi Emozionali relativi, il paziente “guarisce” effettivamente con una certa probabilità a livello colecisti. Questo significa nell’esempio che non avrà più coliche. A distanza di tempo però la sua eventuale ipercollera non trovando il tessuto biologico corrispondente, la colecisti, può produrre per esempio una patologia oculistica allocando il disturbo nella stessa Orbita Funzionale, ma su un altro tessuto. A quel punto il malato entra in trattamento oculistico e il nostro sistema medico specialistico non ha percezione alcuna del possibile legame tra gli eventi.

La Medicina Convenzionale ha meriti immensi, ma ha di fatto separato il compito di curare il malato in settori di competenza diversi. Questa separazione ha un sicuro beneficio nella possibilità di esprimere supercompetenze specialistiche. Purtroppo questa impostazione porta con sé il paradosso di concepire poi il malato stesso come un portatore di settori diversi per possibili terapie. La fisiologia però non prevede settori isolati da processi di regolazione e interazione.

Questo modello scientifico oltre ad essere limitato, è purtroppo portatore di una visione difettosa della evoluzione e dei legami esistenti nella sequenza di eventi clinici espressa dal paziente. Pertanto quando un malato di colecisti, trattato esclusivamente sul piano chirurgico, successivamente ammala eventualmente di una patologia oculistica, il nostro sistema medico lo percepisce guarito della prima patologica e solo casualmente affetto dalla seconda.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 155 paziente

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 155

I dodici stati di alterazione emozionale non possono pertanto mai essere intesi come vizi morali o peggio impiegati per giudicare un essere umano.Questi stati emozionali sono importanti per inquadrare il paziente nella sua condizione di sofferenza.L’appartenenza di un malato ad uno di questi Campi Emozionali alterati ci permette di indirizzare la osservazione verso le Orbite Funzionali coinvolte. Inoltre la collocazione di un paziente tramite questa metodica, permette impegnando le Sequenze Funzionali di configurare anche un aiuto terapeutico.

Per esempio se sostengo con una terapia medicamentosa la Orbita Funzionale Fegato posso ottenere un effetto su ipocollera. Ma la relazione tra Campi Emozionali e Orbite Funzionali è a tutti gli effetti bidirezionale. Un paziente in trattamento psicoterapico ovviamente meglio se orientato alle conoscenze di MTC, migliorando nella sua condizione di ipocollerico, favorisce il contemporaneamente la OF Fegato o Vescica Biliare.

Il Campo Emozionale espresso da un paziente costituisce contemporaneamente un prezioso strumento diagnostico come anche un ingresso per la terapia. Bisogna inoltre sottolineare che non si tratta di psicanalizzare il paziente, ma di osservare le condizione in cui si trova. La stessa condizione emozionale è contemporaneamente una possibilità di terapia e un indicatore della sua efficacia.
I Campi Emozionali sono parte integrante di ciò che un medico dovrebbe osservare nel paziente.
Un processo terapeutico coinvolgente soltanto l’organo fisico, che non consideri il relativo Campo Emozionale, rischia di aver caratteristiche soppressive.
Prendendo a prestito il termine soppressione, comune a chi pratica l’omeopatia, si vuole semplicemente significare che la eventuale guarigione è transitoria. Il sintomo sparisce dove era manifesto e con un latenza più o meno lunga, riappare altrove sotto altra forma. Nella Omotossicologia questo processo viene denominato vicariazione progressiva. La permanenza di una condizione patologica nel Campo Emozionale comporta necessariamente la espressione del danno sullo stesso o su un altro tessuto biologico appartenente magari alla stessa Orbita Funzionale del primo.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 154 squilibri

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 154

squilibri

Pertanto la collera è relazione con le OF Fegato e Vescica Biliare. La gioia è in relazione con le OF Cuore, Pericardio, Intestino Tenue e Triplice Riscaldatore. La riflessione è in relazione con le OF Milza Pancreas e Stomaco. La tristezza è in relazione con OF Polmone e Intestino crasso. La paura è in relazione con le OF Rene e Vescica Urinaria. (Figura 46)

squilibri

squilibri

 

Accanto a cinque posizioni di equilibrio si configurano 12 possibili squilibri.
Anche in questo caso osserviamo il riferimento costante al movimento del sole. I 12 squilibri non assolvono più ad una funzione efficace, ma esprimono sul piano emozionale il disagio della Orbita Funzionale corrispondente. Ovviamente ogni sintomo clinico osservato dal medico, quindi anche quelli di pertinenza emozionale, rispecchiano il modo con il quale il sistema orbitale compensa la mancanza di Equilibrio di Fase.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 153 corpo

corpo

corpo

I tempi di questo processo sono però diversi da quelli postulati osservati nel corpo fisico. Pertanto un Campo Emozionale intenso può perdurare oltre la scomparsa del corpo fisico.

I luoghi di eventi cruenti come battaglie o massacri rimangono carichi di qualcosa, che taluni esseri umani, maggiormente sensibili, percepiscono come una nitida emozione. Non si tratta solo di suggestione, ma di una forma di comunicazione che può superare la barriera del tempo e la persistenza del corpo fisico.
Il rapporto tra Campo Emozionale, sistema orbitale e corpo certamente si conclude con la morte ma con tempi e modalità non simultanee.

Questo rapporti sono osservati e codificati nella MTC con la convenzione di valore delle 5 Fasi Evolutive. Ognuno di questi Campi Emozionali è un aspetto delle relative Orbite Funzionali.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 152 sistema nervoso centrale

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 152

sistema nervoso centrale

La loro capacità di messa in movimento e la rapidità di comunicazione transpersonale sono possibili ma limitate. I pubblicitari lo sanno molto bene. Per vendere un prodotto la pubblicità deve stimolare i Campi Emozionali, altrimenti una pura comunicazione a livello di dati informativi possiede un effetto alquanto modesto. Solo se stimolato emotivamente, l’individuo si muove all’acquisto. Con queste affermazioni non si vuole affatto sminuire l’enorme importanza del linguaggio verbale e scritto. Ma il valore di questa forma di comunicazione non è certo rapidità, messa in movimento e tanto meno è facilmente transpersonale.

Infatti per comunicare a livello di parola, l’uomo necessita di un lungo apprendimento e deve inoltre limitare la comunicazione a coloro che seguono lo stesso iter formativo. I Campi Emozionali sono invece un linguaggio universale, che non necessita di apprendimento alcuno con il quale tutti si relazionano.

I Campi Emozionali hanno quindi la funzione di muovere l’uomo in direzioni specifiche e di permettere comunicazione. Questa funzione è antichissima e non limitata ad una specie. Infatti può essere condivisa, a livelli di intensità diversi, con tutte le forma di vita. Per esempio la reazione di paura che precede un evento catastrofico percepito dagli animali, non rimane limitato ad una singola specie.

Nel corso dell’evoluzione tutte le specie di animali esistenti si sono confrontate con eventi sismici, maremoti, eruzioni vulcaniche e altri cataclismi naturali. Si sono sviluppate strategie di percezione e reazione specie specifiche. Tali codici sono stati trasmessi alla discendenza, quando contribuirono alla sopravvivenza. I Campi Emozionali relativi coinvolgono anche più specie di animali in relazione tra di loro. L’uomo con il suo enorme sviluppo culturale usa il sismografo per percepire e la protezione civile per la messa in sicurezza. Quindi non fa più attenzione a questa preziosissima forma di comunicazione.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 5 pag. 151 sistema nervoso centrale

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 5 pag. 151

sistema nervoso

Una idea è statica fino al momento in cui la emozione la muove e la struttura fisica corrispettiva si adegua. Si adotta il termine “campo” invece di denominarle semplicemente emozioni, anche perché costruiscono il campo di forza per quale la vita assume la sua forma.Nella Medicina Convenzionale vige un modello per il quale le emozioni sono “prodotti” del Sistema Nervoso Centrale. In terapia si cerca di agire sulla patologia emozionale osservata, tramite la somministrazione di mediatori o interferenti biochimici del funzionamento cerebrale.Da questa impostazione metodologica deriva però il limite di intendere le emozioni appartenenti ad un unico individuo per il tramite del suo Sistema Nervoso Centrale.

Dalla MTC ci viene proposto un altro angolo di osservazione. Indipendentemente dai mediatori biochimici, che sono indubbiamente coinvolti nella genesi di una condizione, il Campo Emozionale è sia personale che transpersonale.
I sistemi oscillanti o sequenziali sono composti da subsistemi e a loro volta compongono macrosistemi.

Nei Campi Emozionali possono esser pertanto coinvolti più Sistemi Nervosi Centrali. Il confine tra me stesso e il mio consimile a livello di Campo Emozionale è meno precisa di quella esistente a livello somatico. Il confine e di un corpo umano è più netto del confine e della estensione di una emozione.
La funzione eminente dei Campi Emozionali è pertanto anche quella della comunicazione nel branco e in natura. Biologicamente i Campi Emozionali sono un linguaggio universale che permette a tutti gli umani di interagire e permette di interagire anche con tutto il resto della vita su questo pianeta.

Bisogna immaginare l’uomo nelle sue origini, mentre viveva in branco di dieci o
venti individui.
Taluni di questo piccolo branco, in genere i collerici, avevano il compito della caccia per procurare cibo. Quando questi collerici improvvisamente si trovarono inaspettatamente di fronte minacciosa la tigre dalle grandi zanne, la loro forma di comunicazione di gruppo più efficace è stata paura di gruppo ovvero Campo Emozionale paura.… Leggi tutto...