Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 172 resistenza

Quando sull’agopunto, si osserva una diminuzione della resistenza elettrica, ciò è dovuto all’aumento della presenza di acqua ed elettroliti sullo stesso e sul percorso preferenziale ionico connesso. Questa situazione, coincide con una diminuzione percentuale, di cellule rispetto all’acqua e si qualifica secondo le convenzioni della MTC, come attiva.

Resistenza Elettrica Su Agopunto

resistenza

resistenza

La Bioimpedenziometria su punti di agopuntura, è un modello idoneo alla qualificazione del rimedio omeopatico. Somministrando una dose di rimedio omeopatico ad un gruppo di volontari sani, si può studiare l’alterazione media dell’impedenza cutanea su agopunti significativi, rispetto ad un gruppo non trattato.

Il prooving bioimpedenziomentrico, integra la Materia Medica e il repertorio di dati conoscitivi, importanti per il lavoro dell’omeopata e dell’agopuntore. Tale metodica, avvalendosi di un’indagine strumentale e riproducibile, riduce inoltre i limiti del prooving omeopatico classico.
Il modello bioimpedenziometrico, non esaurisce il suo potenziale alla ricerca della qualificazione del rimedio come attivo o struttivo.
Testando l’azione di un rimedio su agopunti, già qualificati secondo MTC, si può ottenere un dato preciso sul rapporto tra agopunto e rimedio.
L’agopunto VB 20, Stagno del vento, per esempio riduce la prevalenza di attivo nelle Orbite Funzionali Vescica Biliare e Fegato, soprattutto a livello cefalico. La Prevalenza di attivo in OF Fegato e Vescica biliare, comporta una serie di alterazioni che nella MTC vengono denominate “vento alla testa”. Non ci dilungheremo in questa sede, sulle spiegazioni di questo termine tecnico. Osserviamo invece, ancora una volta, come nel suo nome cinese ogni agopunto evidenzi il riassunto delle sue complesse funzioni. I termini tecnici di MTC riassumono con una immagine complesse funzioni biologiche.             Difficilmente troveremo nel Repertorio o nella Materia Medica un rimedio adatto per il “vento alla testa”, senza affrontare il complesso lavoro di espandere i vari significati di questo termine tecnico. Il modello bioimpedenziometrico apre però il percorso per una verifica di tipo strumentale.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 171 elettrica

elettrica

La relazione tra Omeopatia e MTC si esprime dunque, in cinque similitudini fondamentali:

1) L’osservazione del malato si basa su una sequenza di eventi clinici. La dinamica miasmatica e le 5 Fasi Evolutive presentano analogie.

2) La reattività del malato è parte integrante della diagnostica e terapia

3) Il paziente è esaminato da entrambi i metodi, sia per gli aspetti somatici che quelli psichici.

4) I sintomi osservati sono modalizzati e in particolare sono modalizzati secondo ritmi circadiani e circannuali.

5) Sono conosciute e impiegate in terapia, relazioni dermatoviscerali, sia in fase diagnostica che in terapeutica.

Il vasto lavoro, relativo alla compilazione del COE, deve però anche confrontarsi con la possibilità di carenza di dati significativi per la qualificazione di un rimedio omeopatico secondo le convenzioni di valore. Questa situazione può certamente essere superata con nuovi prooving, ma ciò comporta un notevole impegno. Esiste un ulteriore riferimento da considerare: la reattività elettrica degli agopunti, sotto stimolo di rimedi omeopatici.
Tramite un Bioimpedenziometro, è possibile misurare la resistenza elettrica sugli agopunti. La elettrofisiologia evidenzia una caduta della resistenza elettrica sull’agopunto, che assume in stato di salute un valore costante. Per la costituzione fisica e funzionale del punto stesso, il flusso della corrente elettrica è accelerata, ma esprime un valore di riferimento che può considerarsi una costante biologica.
In caso di malattia, i normali valori di resistenza, presenti sugli agopunti, subiscono una modificazione. Tale modifica, implica un aumento o una diminuzione della resistenza elettrica. Un Bioimpedenziometro, fornito di un puntale adeguato a misurare dati sulla superficie cutanea, assolve in ogni caso, a questa rilevazione.

Una diminuzione dei valori normali di questa resistenza elettrica, è dovuta all’afflusso di acqua ed elettroliti sull’agopunto e sul percorso preferenziale ionico, dell’agopunto del soggetto posto in esame. Al contrario, quando i valori normali della resistenza elettrica sull’agopunto si elevano, è dovuto al deflusso di acqua e ioni dall’agopunto e dal percorso preferenziale ionico, ad esso collegato.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 169 sintomi

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 169

sintomi

Secondo Weihe i rimedi omeopatici, possiedono una corrispondenza ad un agopunto elettivo. Quest’ultimo esprime un duplice ruolo, come molti altri punti di agopuntura. Inizialmente è un indicatore diagnostico, per il medico, successivamente rappresenterà l’ingresso per la terapia. Infatti completata la fase diagnostica, il rimedio viene iniettato sull’agopunto, implementando in modo significativo la risposta terapeutica rispetto alla semplice somministrazione orale.
La locodolenzia di un zona della cute, non appartenente al sistema dei Meridiani, viene denominata in cinese ASHI. Ogni punto locodolente è considerato dalla MTC un ingresso possibile per il trattamento con ago, moxa o digitopressione. L’agopunto dolente sul sistema dei Meridiani, assume invece un ruolo maggiormente significativo, fornendo informazioni diagnostiche riguardo al Meridiano e alla l’Orbita Funzionale connessa.
In Agopuntura, esiste una categoria di agopunti esaltanti questa funzione diagnostica, allocati sulla parte anteriore del torace e dell’addome. Weihe, evidenzia in questa zona, correlazioni con suddetta categoria di agopunti.
Questi agopunti sono i Foramina Conquisitoria Abdominalia, denominati anche agopunti Mo addominali o Mo d’allarme.
La palpazione dei Conquisitoria Abdominalia, alla ricerca di locodolenzia, è parte integrante della visita di ogni agopuntore. La locodolenzia di un agopunto, sulla parte anteriore del corpo, riguarda una zona qualificata struttiva. Coerentemente la locodolenzia di un Conquisitorium indica un impegno struttivo a livello di Orbita Funzionale.
Esaminando uno ad uno, i punti indicati da Weihe e sistematizzati dal Prof. Milani, appare evidente una certa conoscenza dell’agopuntura e la ricostruzione dei rapporti cute –organo, tipici in MTC.
Dunque il lavoro di Weihe, è testimonianza di un rapporto storico tra omeopatica e agopuntura, nonché un riferimento prezioso per la compilazione del COE.
Pur non potendo fornire prove storiche, riguardo la confluenza di informazioni dalla MTC all’Omeopatia, è comunque ragionevole immaginare, un passaggio di dati conoscitivi.
L’evoluzione auspicabile di questa relazione, è la codifica di un unico metodo di lavoro che consenta al medico di valutare gli strumenti dell’Omeopatia e della MTC, in modo congiunto.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 168 organi

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 168

organi

Come per tutti i parametri osservati, l’organotropismo di un rimedio non è univoco. La maggior parte dei rimedi mostra organotropismo multiplo. Sulfur per esempio, mostra un organotropismo quasi totale.
Non di meno è possibile, con un accurato lavoro di ricerca di stabilire Prevalenze e Ipovalenze di Fase. Non sarebbe da sorprendersi se ad una accurata analisi di Lycopodium, si trovasse una Prevalenza di Fase nella Fase Evolutiva Legno. Impiegare l’organotropismo per qualificare un rimedio è senza dubbio, lo strumento più semplice e il più immediato.

Il lavoro della compilazione del COE, non può essere limitato all’analisi di un solo parametro, ma li deve considerare tutti. Inoltre come in una corretta gerarchizzazione dei sintomi repertoriali, l’omeopata soppesa maggiormente i sintomi mentali e emozionali, altrettanto dovrebbe avvenire per la compilazione del COE.

La quinta similitudine tra Omeopatia e Agopuntura, è costituita da un dato storico evidente. In tempi relativamente brevi, dopo le scoperte di Hahnemann, si è iniziato a porre in relazione: agopunto e rimedio omeopatico. Una direzione di lavoro culminante nei dati conoscitivi dell’Omeosiniatria e dei Punti di Weihe.

Questo indirizzo di lavoro, ha portato ad una valutazione clinica delle relazioni tra un determinato rimedio e una determinata zona della cute. L’insieme di tutti questi dati, organizzati in modo completo e sistematico, lo ritroviamo nel lavoro del Prof. Leonello Milani.

Secondo questa branca di conoscenza, i rimedi omeopatici sono posti in relazione a zone della cute, rilevando un relazione preferenziale di taluni rimedi per specifici punti di agopuntura. Criteri fondamentali di questa relazione, sono rappresentati dalla locodolenzia del punto, dalla presentazione da parte del paziente di una sintomatologia caratterizzante il rimedio e dal risultante beneficio clinico, qualora il rimedio venisse iniettato su tale zona della cute.

Interessante, nel contesto delle riflessioni sulle confluenze tra omeopatia e agopuntura, è la conoscenza del Dr.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 167 competenze

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 167

competenze

La terza similitudine tra Omeopatia e MTC, si constata nella modalizzazione dei sintomi. Le modalizzazioni sono presenti sia nel repertorio che nella materia medica e rappresentano un parametro essenziale per rapportare un rimedio omeopatico alla sua qualificazione secondo convenzioni di valore.
In particolare, le modalizzazioni inerenti ai ritmi circadiani e circannuali sono facilmente inquadrabili. Il peggioramento di un rimedio la sera, indica Prevalenza di Fase in Metallo. Il peggioramento in primavera, come spesso accade per le allergie, indica Prevalenza di Fase in Legno. Il peggioramento alle 3 di notte, tipico peraltro delle coliche, è altrettanto segno di Prevalenza di Fase in Legno. Anche le altre modalizzazioni sono utili da qualificare. Il peggioramento con il freddo, indica Prevalenza di Fase in Acqua. Il miglioramento con il movimento, indica Ipovalenza di Fase in Legno.

Soprattutto le modalizzazioni secondo i ritmi biologici, appaiono significative di una conoscenza di Hahnemann, relativamente alla sincronia delle funzioni fisiologiche con il movimento del sole. L’osservazione secondo la quale, i diversi rapporti di sincronia con il sole, comportassero necessariamente scelte terapeutiche diverse, è sorprendente quanto significativa, per entrambi i metodi di cura.

Per la compilazione del COE, tutti i sintomi modalizzati espressi nel prooving, vengono rapportati alle convenzioni di valore di MTC. Se un rimedio presenta un ampio numero di sintomi modalizzati in Prevalenza di Fase Legno, allora possiamo aggiungere questo dato al COE.

Ogni rimedio è sempre uno stimolo multifasico, pertanto non devono sorprendere attribuzioni di fase multiple. Infatti la constatazione di una Prevalenza di Fase di un rimedio omeopatico, non significa che tale rimedio agirà solo in tal modo sul malato, ma prevalentemente. Questo concetto è coerente e allineato alla dinamica miasmatica. Nel COE, devono essere dunque riportate anche le Prevalenze di Fase secondarie e le Ipovalenze. La somma di questi dati permette al medico di impiegare il rimedio omeopatico sul punto di agopuntura, correttamente.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 166 scientifica

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 166

scientifica

La dinamica miasmatica di Masi, è coerente al metodo sintetico-induttivo è può permettere di associare omeopatia unicista alla MTC. Le altre scuole di pensiero, in omeopatia, caratterizzate da una concezione statica dei miasmi, hanno un approccio più analitico-causale. Sono maggiormente diffuse le seconde solo perché i medici ricevono una formazione universitaria basata sull’Analisi Causale. Anche quandoscelgono di esercitare l’omeopatia, in medici portano con sé la loro forma mentis.

Non di meno l’osservazione di cicli e sequenze, come la dinamica e la direzionalità sono aspetti non eludibili delle realtà biologiche, completano la osservazione scientifica e costituiscono la possibilità di integrazione tra Omeopatia e MTC.

La compilazione del COE può dunque valorizzare in una fruttuosa cooperazione, gli approcci derivanti dall’Analisi causale e quelli derivanti dalla Sintesi induttiva.

Storicamente, non è dato sapere, se e quanto Hahnemann conoscesse della MTC. Certamente, informazioni riguardo l’agopuntura o la MTC erano disponibili. La prima pubblicazione medica documentata sull’argomento avvenne a Londra nel 1683 ad opera del Dr. Willem Ten Rhyne. Citazioni del metodo dell’agopuntura sono presenti anche in pubblicazioni precedenti. Il lavoro di Rhyne venne pubblicato a Lipsia nel 1690. Il titolo è: “Mantissa schematica de acupunctura et oratienes tres de chymiae et botaniae antiquitate et digitate, de physiognomia et de monstris”.
Il Dr. Rhyne era un medico della Compagnia delle Indie. Durante un soggiorno in Giappone apprese una serie di tecniche, riportandole in una pubblicazione, con il preciso intento di ricercare un rapporto fruttuoso tra agopuntura e medicina occidentale. Il testo contiene molte informazioni, anche se non è completo e esaustivo. La lettura è interessante e l’autore sottolinea l’impiego dell’agopuntura nella terapia del dolore.

Al testo sono accluse mappe sul percorso dei meridiani e rappresenta la prima pubblicazione con immagini relative alla localizzazione degli agopunti e del percorso dei meridiani.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 165 patologia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 165

Se si somministra Sepia ad un gruppo di persone, si possono riscontrare una serie di sintomi, classificabili. Questa classificazione è agevole e consultabile, tramite una materia medica, anche se essendovi inclusa la sintomatologia, prodotta in sequenza, quindi in un preciso ordine cronologico, non è affatto statica. Il sintomo fisico psorico, è in un primo momento bidirezionale e dovuto a un’alternanza di simpaticotono e vagotono. Successivamente la patologia può diventare marcatamente sicotica o luetica.

Dunque la dinamica miasmatica, permette di leggere la materia medica come sequenze di eventi, piuttosto che come un elenco di sintomi.

La malattia evolve per precise sequenze di eventi clinici e questa è la premessa per un metodo preciso nei rapporti tra omeopatia e agopuntura.
Il concetto di Dinamica Miasmatica, comporta l’osservazione di fasi di malattia di diversa qualità, nella vita del malato. Queste fasi sono deducibili dallo studio delle sequenze di eventi clinici, di cui il soggetto è stato affetto.

L’omeopatia considera il malato anche da un punto di vista emozionale. La qualità di una fase è data sia dal tipo di lesione cellulare o extracellulare, sia dalla corrispondente attitudine emozionale del soggetto. La reattività psorica viene denominata EGOGENESI perché intorno alla stessa, si forma e si condensa l’Ego del soggetto. La reattività sicotica viene denominata EGOTROFIA perché in questa fase, il soggetto accresce l’Ego a dismisura fino da diventare dittatoriale, per usare un termine repertoriale.
A secondo della dinamica miasmatica, tutti i rimedi possono mostrare in una certa fase della evoluzione clinica, una attitudine dittatoriale, non solo quelli presenti nell’apposita rubrica del repertorio omeopatico.
Infine nel momento in cui il soggetto cambia ulteriormente attitudine, può sviluppare una reattività luetica denominata EGOLISI o ALTERLISI, a seconda del destinatario privilegiato della attività distruttiva svolta.

La coincidenza di un criterio sequenziale nella osservazione del malato, apre la possibilità di cooperazione tra i metodi di Omeopatia unicista e MTC.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 164 omeopata

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 164

Se il paziente, al momento dell’osservazione, manifesta una sintomatologia sicotica, come sarà stata la sua fase psorica e come potrebbe essere la sua eventuale fase luetica?
L’omeopata è tenuto a studiare la materia medica. Il rimedio descritto in materia medica nella sua eventuale espressione luetica, deve rivivere nella mente del medico, nella sua possibilità di espressione sicotica e psorica. Questo metodo, oltre che a ridare vita ad un materia medica altresì fredda e statica, amplia notevolmente la comprensione del medico circa l’evoluzione morbosa e delle sue possibilità terapeutiche. L’approccio trimiasmatico e dinamico di Masi, permette di somministrare Sepia, ovviamente in un contesto diagnostico ben più ampio, per la sua “grande affettuosità con i figli”

La dinamica miasmatica comporta una visione sequenziale di queste categorie, inquadrabili come un ciclo trifasico. Il metodo di Masi, pone un ponte di congiunzione tra omeopatia unicista e MTC. Infatti se concepiamo i tre Miasmi come fasici, otteniamo una sequenza di eventi clinici con qualità ben inquadrabili secondo le convenzioni di valore. La Sicosi, con l’apposizione di materia, costituisce una fase struttiva includente Metallo e Acqua, la Lue con al sua dissoluzione di materia, costituisce una fase attiva includente Legno e Fuoco, infine la Psora, per la sua condizione di essere al bordo tra attivo e struttivo, si qualifica Terra. (Figura 47)

omeopata

omeopata


Questo parallelismo tra Dinamica Miasmatica e Fasi Evolutive, non è certo necessario per esercitare bene l’Omeopatia unicista. Si tratta però di applicare concetti di MTC, alla lettura della materia medica, per inquadrare la Prevalenza di Fase del rimedio. Ciò è possibile farlo, anche nella fase diagnostica, con il paziente. Il rimedio appare nella materia medica come statico.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 163 lue

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 163

lue

Il malato non evidenzia ancora nulla di lesionale, piuttosto è caratterizzato da un’alterazione bidirezionale dello stato emozionale con disfunzionalità, altrettanto bidirezionale a livello somatico. In seguito, la malattia potrà prendere due direzioni ben più definite. Nella Sicosi, il malato compensa il suo problema con lesioni caratterizzate da accrescimento cellulare, insieme ad uno stato emotivo teso alla ricerca di una dominanza. Nella reattività di tipo luetico, la direzione del malato porta a distruzione cellulare, con una corrispondente attitudine del campo emozionale.

Questo semplice modello, è stato concepito, inizialmente, da molti illustri omeopati, come statico. Gli omeopati, sono medici quasi contemporanei in quanto vissuti negli ultimi tre secoli. Pertanto la loro formazione culturale è stata forgiata e temprata con il metodo analitico-causale.
La visione percepita del modello dei miasmi, è influenzata da questo approccio. I pazienti e i loro rimedi, vengono consequenzialmente attribuiti in modo statico ad un Miasma. Osserveremo quindi: rimedi e pazienti psorici, rimedi e pazienti sicotici e infine rimedi e pazienti luetici. Questa modalità di lavoro, come tutti i modelli semplificati, offre vantaggi, ma anche limiti. Altri approcci all’omeopatia, hanno proposto un modello dei Miasmi di tipo dinamico.

Ogni paziente e ogni rimedio sono una realtà trimiasmatica con prevalenza di un miasma. Il più illustre omeopata con questa impostazione metodologia, è stato senza dubbio il Dr. Alfonso Masi Elizalde. Egli ha ridato vita all’ortodossia del metodo dell’omeopatia unicista. Soprattutto ha bonificato i ridimensionamenti e le semplificazioni, operate dai successori di Hahnemann.
L’aspetto interessante del lavoro del Dr. Masi in relazione alla MTC, è soprattutto la concezione di un dinamismo dei tre miasmi. Il Miasma che appare, è la prevalenza di una condizione che nel tempo opera un passaggio anche attraverso altre fasi. Per cui un paziente psorico, può evolvere in sicosi oppure in lue, come un paziente in lue o sicosi, può regredire in psora.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 162 mentale

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 162

mentale

La premessa per un’associazione omeopatia – agopuntura basata su un metodo codificato, è dunque la compilazione del COE, ovvero la riorganizzazione dei dati contenuti nei Repertori e nelle Materie Mediche secondo le convenzioni di valore della MTC. Questo lavoro, potrà essere facilmente supportato da strumenti informatici. Nella banca dati cartacea o informatica del medico deve dunque comparire la classificazione dei rimedi omeopatici, secondo criteri idonei alla somministrazione associata ad agopuntura.

Progetto di lavoro per la compilazione del COE Codice Omeopatico Energetico

Nell’Omeopatia unicista, lo studio del malato e lo studio del rimedio sono indubbiamente speculari e configurati da un particolare metodo. Hahnemann, fu il pioniere, in Europa occidentale, a includere lo stato mentale ed emozionale di un paziente nel campo di osservazione medico. Lo studio del paziente è per l’omeopatia un’indagine totale, indirizzata alla ricerca di caratteristiche particolari e personali.
Altrettanto e parallelamente, il prooving, è per la compilazione della materia medica, un’indagine estremamente precisa, includente ogni tipo di reattività osservata sul campione. L’Omeopatia comporta un’osservazione di elementi significativi che possono permettere di qualificare i rimedi omeopatici, secondo i parametri della MTC.

Della conoscenza già acquisita sul rimedio omeopatico, possono essere impiegati i seguenti parametri, utili a rapportarlo alle convenzioni di valore della MTC:

1) Dinamica Miasmatica
2) Stato mentale e emozionale
3) Modalizzazione dei sintomi
4) Organotropismo del rimedio
5) Omeosiniatria
6) Bioimpedenziometria

I Miasmi sono: Psora, Sicosi e Lue. Ovviamente nel contesto omeopatico, non ci si riferisce affatto alla corrispondenza infettiva di questi termini, ma una modalità di reazione del malato. La psora, è all’origine di tutte le malattie. Non si tratta della scabbia, ma di uno stato di disreattività.… Leggi tutto...