Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 181 sistema

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 181

La Fase Evolutiva Terra, concorre in modo significativo a mantenere ogni sistema sequenziale in Equilibrio di Fase.
Pertanto si addice a questa funzione della Terra, la caratteristica delle diluizioni medie, ovvero di esprimere una proporzione tra Attività e Struttività. Queste dosi non stimolano il sistema verso una direzione determinata, ma agiscono come stimoli equilibranti.

La qualificazione attraverso le convenzioni di valore delle diluizioni e della modalità di somministrazione delle stesse, permette di operare con tutti i metodi proposti secondo le circostanze cliniche, con le quali ci si confronta.

sistema

sistema


Il rapporto tra criteri di impiego delle diluizioni e le 5 Fasi Evolutive chiarisce come in circostanze diverse, ogni metodo possiede vantaggi applicabili. La qualificazione tramite le 5 Fasi Evolutive, pone la modalità di somministrazione, anche in relazione ad un impegno specifico dei tessuti biologici coinvolti nella patologia. L’omeopata non dovrebbe indirizzarsi verso un’unica modalità prescrittiva, ma conoscerle tutte, valutando a secondo delle situazioni cliniche, la più valida.
Le 5 Fasi Evolutive, mostrano 5 modalità prescrittive sensate, per altrettanti obiettivi terapeutici.

La distinzione in 5 modalità di impiego per le diluizioni omeopatiche, permette di ricercare la migliore, valutando in quale precisa direzione stimolano il malato.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 180 ripetizione

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 180

ripetizione

Al contrario, se partendo da un’alta diluizione, mi dirigo verso dosi progressivamente più basse, la direzione dello stimolo è verso Struttivo. Lo stesso avviene se ripeto successivamente e in sequenza, basse diluizioni. Infatti, dal momento che una bassa diluizione è una microdose di materia, più somministrazioni comportano un’elevazione della dose di materia somministrata e quindi, direzione verso Struttivo.

Le 5 Fasi Evolutive indicano un significato preciso per ogni fase di una sequenza. Il Legno si qualifica come Attività potenziale, il Fuoco si qualifica come Attività attuale, la Terra si qualifica come Neutralità, il Metallo si qualifica come Struttività potenziale e l’Acqua si qualifica come Struttività attuale.

Il Fuoco rappresenta pertanto Attività nella sua massima espressione, mentre Acqua è Struttività, nella sua massima espressione. La Terra possiede una qualità neutra. Il Metallo e il Legno indicano invece una direzione di cambiamento precisa.
Il Legno si dirige da struttivo verso attivo, quindi è in relazione con una precisa sequenza di somministrazione di diluizioni: partendo dalle basse ovvero le struttive, si procede verso le alte, ovvero le attive. Al contrario il Metallo, si dirige da attivo verso struttivo ed è quindi in relazione ad una sequenza di diluizioni, che partendo dalle alte ovvero le attive, si dirige verso le basse, ovvero le struttive. Il Metallo è in relazione anche alla modalità di somministrazione di rimedi a basse diluizioni ripetute. Infatti una microdose se ripetuta, incrementa la ponderalità del rimedio e quindi la sua Struttività. Al contrario alte diluizioni ripetute, non implementano l’Attività dello stimolo, dato che la somma delle succussioni ricevute resta invariata.
Una sequenza di alte diluizioni uguali, comporta solo la ripetizione dello stimolo con identico numero di succussioni. Questa ripetizione implementa semplicemente la massa dello stimolo, ma non la sua qualità. In tal senso, la ripetizione di uguali alte diluizioni, smorza l’Attività del rimedio, per battimento.… Leggi tutto...

Ronzio e agopuntura omeopatica

Agopuntura omeopatica e ronzio nelle orecchie

Agopuntura omeopatica e il ronzio auricolare

Agopuntura omeopatica e il ronzio nelle orecchie

L’ agopuntura omeopatica può  ridurre  la sofferenza per ronzio nelle orecchie agendo su alcuni fattori implicati nella malattia: sistema neurovegetativo, stress, tensione muscolare. L’ agopuntura omeopatica consiste nell’infiltrazione di rimedi di omeopatia in formulazione iniettabile su punti di agopuntura coerenti. Si tratta di una metodica che utilizza omeopatia e agopuntura in un unico atto medico. L’agopuntura omeopatica valorizza la sinergia tra due medicine naturali, mantenendo la loro elevata tollerabilità.  Il ronzio nelle orecchie è una sofferenza costituita da rumori in uno o entrambi gli orecchi, che possono assomigliare a fischi, ronzii, fruscii, crepitii, soffi o pulsazioni.… Leggi tutto...

Lifting naturale con l’agopuntura omeopatica facciale a Roma

Lifting naturale con l’agopuntura facciale a Roma

Agopuntura facciale come lifting naturale

Agopuntura facciale come lifting naturale

L’ agopuntura omeopatica facciale è un lifting naturale per l’affaticamento nel volto, efficiente e senza effetti collaterali significativi. La agopuntura omeopatica facciale consiste in microiniezioni sul volto di rimedi in omeopatia iniettabile. Nel contesto della stessa seduta sono stimolati anche gli agopunti sul corpo coerenti con gli obiettivi del trattamento. I rimedi di omeopatia sono denotati di una elevata tollerabilità come peraltro anche l’agopuntura. … Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 179 effetto

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 179

effetto

effetto


Questa correlazione con il sistema di convezioni della MTC, non sorprende nessun omeopata, poiché è ben conosciuta, seppur sotto altro nome. La Legge dell’effetto inverso di Arndt-Schulz, esprime con un altro linguaggio, lo stesso ragionamento. Questo a ulteriore conferma di confluenze possibili tra Omeopatia e MTC.                                                                                                                     Secondo Arndt e Schulz, stimoli deboli, ovvero dosi diluite, eccitano l’attività biologica; al contrario, stimoli forti, ovvero dosi concentrate, la inibiscono e dosi medie, la modulano. Con questo non si vuole affermare che Arndt e Schulz abbiano operato un plagio dalla MTC. Semplicemente, si vuole sottolineare che i concetti espressi con linguaggi diversi, non esprimono necessariamente significati diversi. Arndt e Schulz giungono per altre vie, a conclusioni in linea con le convenzioni di MTC. Quando con processi mentali diversi, si giunge ad un’identica conclusione, significa che quella conclusione ha subito una doppia validazione.

I concetti espressi hanno una doppia conferma, possiedono quindi una valenza maggiormente accertata.
Queste osservazioni, devono essere rapportate alle 5 Fasi Evolutive, valutando a tal scopo la sequenza di somministrazione. Infatti la sequenza di diluizioni omeopatiche somministrate, determina una direzione dello stimolo, precisa.

Se partendo da una bassa diluizione si somministrano successivamente diluizioni progressivamente più elevate, allora si determina una direzione verso Attivo.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 178 succussione

succussione

In particolare l’agopuntura si associa alla Fitoterapia Tradizionale Cinese. Questo strumento, si avvale di una serie di rimedi, chimicamente parlando, a dose ponderale. Pertanto è necessario chiarire che qualità secondo convenzioni di valore, esprime una diluizione rispetto ad un ponderale. La diluizione omeopatica infatti è una modalità di lavorazione del rimedio, assente nella MTC.

Bisogna fare chiarezza su cosa significhi diluizione, in termini utilizzabili per la MTC. I quattro criteri sopraccitati, riguardo la diluizione e la modalità di somministrazione, devono essere esaminati alla luce della convenzione Attivo-Struttivo e delle 5 Fasi Evolutive.

Prima di procedere ricordiamo le associazioni elementari per Attivo: Scatenante, Inducente, Dinamico, Mutabile, Espandente, Dissolvente, Attivo, Espanso, Estroverso, Centrifugale e Innovatore.
Le associazioni elementari per Struttivo sono: Concludente, Confermante, Statico, Stabile, Condensante, Organizzante, Strutturale, Contratto, Introverso, Centripetale, e Conservatore.

Il processo di diluizione, comporta una riduzione della presenza di materia nel rimedio. Tale riduzione si accresce ad ogni passaggio di diluizione. La riduzione di materia nel rimedio, la dissoluzione ponderale a livello di convenzione di valore, corrispondono ad una perdita di Struttività del rimedio. Pertanto una bassa diluizione, possiede un’alta Struttività, mentre un’alta diluizione, possiede una bassa Struttività.

Al contrario, un determinato ciclo di succussioni ad ogni passaggio di diluizione, comporta un’incremento di Attività del rimedio. Il rimedio è sottoposto ad una azione dinamica, attiva e destrutturante ad ogni passaggio di diluizione, si aggiunge dinamica e contemporaneamente si diminuisce la presenza ponderale. Il rimedio, sottoposto a succussioni, incrementa questa sua qualità ad ogni succussione aggiuntiva. La succussione è movimento, dinamica e quindi si qualifica come Attività. (Figura 48)

Pertanto un’alta diluizione omeopatica, è un rimedio qualificato da elevata Attività e bassa Struttività. Una bassa diluizione omeopatica è un rimedio qualificato da bassa Attività e alta Struttività

succussione

succussione

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 177 consapevolezza

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 177

La fatica di comprendere il significato della sofferenza e il lavoro di guarigione, devono avvenire con gli strumenti di consapevolezza e non con le alte diluizioni omeopatiche. Questa chiara impostazione di metodo, comporta la presenza nei rimedi omeopatici antroposofici, di basse e medie diluizioni, ma mai di alte. Purtroppo, la motivazione per la quale la reazione prodotta da un’alta diluizione, non possa essere considerata anche uno strumento di consapevolezza, rimane lacunosa e dogmatica.

A Reckeweg, va attribuito senza dubbio, il merito di aver provveduto ad una soluzione agevole e operativamente efficace, in questo controverso mondo delle diluizioni omeopatiche e delle scuole di pensiero relative. Somministrare accordi di diluizione contemporaneamente, piuttosto che in sequenza, offre, ai puristi di ogni altro metodo, spazio a contestazioni, ma senza dubbio si presenta sul piano clinico e terapeutico con indubbi vantaggi pratici.

Per completare le premesse sull’argomento, bisognerebbe senza dubbio approfondire due ulteriori aspetti delle diluizioni omeopatiche.
Gli intervalli tra le diluizioni, indipendentemente se concepiti in sequenza o in simultanea, sono intervalli armonici. Pertanto la somministrazione di diluizioni, in ogni caso, provvede ad un ritmo o ciclo preciso. Inoltre nella preparazione di diluizioni anche la scala Decimale Centesimale, Korsakoviana, o Cinquantamillesimale, influisce nella qualità espressa dal rimedio. In questo contesto, ci sono state nel corso della storia dell’omeopatia, opinioni e impostazioni metodologiche diverse e contrastanti.

Per esaminare una diluizione omeopatica e la sua modalità di somministrazione, ci interessano i seguenti aspetti:

1) La materia residua nella diluizione
2) Quanta è la massa del rimedio: materia residua + solvente
3) Quante succussioni ha ricevuto il rimedio
4) Se è un composto: quale è la sequenza di introduzione delle
componenti

La MTC, può contribuire significativamente ad un ragionamento sulle caratteristiche delle diluizioni omeopatiche, fornendo un metodo di indagine. Si tratta di applicare le convenzioni di valore della MTC, alle diverse categorie di diluizione omeopatica.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 176 homaccord

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 176

homaccord

Non per nulla, uno dei pochi ricercatori ad esprimere un pensiero chiarificante in merito è Fritz Albert Popp, relativamente al concetto della coerenza di un segnale debole. Ovviamente parlare di segnale coerente, a coloro che basano la terapia solo sulla massa del segnale, è un compito concettualmente ardito.
La questione degli alto-diluizionisti e dei basso-diluizionisti ha portato nel corso della storia dell’omeopatia, anche a tentativi di compromesso o sintesi.

Alcuni omeopati hanno prospettato i metodi scalari. Ovvero, partendo da una bassa diluizione la elevano in tappe terapeutiche successive. I più arditi con un processo inverso, ovvero partendo da un’alta diluizione la riducono. Infine ci sono anche i sostenitori della somministrazione cosiddetta “a pendolo”: partono da una bassa diluizione, la elevano fino ad una alta, per poi fare ritorno ad una bassa.
Naturalmente si considera “a pendolo” anche il percorso inverso. Questa modalità di somministrazione è praticata per esempio, dagli omeopati antroposofici, quando dosano i rimedi a base di vischio su pazienti neoplastici.

Di questa modalità di somministrazione delle diluizioni, troviamo riferimenti significativi, anche nell’Omotossicologia. Reckeweg è sicuramente il più elegante, nel variopinto mondo delle diluizioni omeopatiche.
L’accordo di potenza con il quale concepisce la somministrazione contemporanea di potenze alte, basse e medie, è sicuramente una sintesi pragmatica e operativamente valida. Il rimedio Homaccord o Injeel, ma anche in molti altre tipologie di rimedio, è prevista generalmente la presenza di un sostanza omeopatica in triplice diluizione, per esempio D6, D30 e D200. La parola accordo, scelta da Reckeweg, pone l’attenzione sui rapporti armonici esistenti nelle scale di diluizioni. Uno dei primi a osservare tali rapporti, costruendo il proprio metodo di somministrazione, fu James Tyler Kent. La serie del Kent, assomiglia per certi versi, ad un Homaccord, seppur somministrata in sequenza.
L’omeopatia antroposofica, concepisce la contemporanea somministrazione di rimedi e diluizioni diverse, aprendo la strada ad un metodo.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 175 diluizione

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 175

La diluizione omeopatica in relazione alla MTC

La corretta interpretazione riguardo quale diluizione e dinamizzazione scegliere per la terapia, affligge l’omeopatia e gli omeopati che la praticano, sin dalle origini. La diluizione oltre il numero di Avogadro, è uno degli argomenti preferiti cui si basano i detrattori del metodo. Gli stessi omeopati però, proprio su questo tema, originante varie scuole di pensiero, si confrontano e purtroppo si scontrano. Individuare il rimedio corretto per il paziente, appare una inezia, rispetto a scegliere poi la giusta diluizione e la modalità si somministrazione. Contribuisce in modo significativo a questa disputa secolare Hahnemann stesso, che nel corso della sua lunga vita professionale, afflitto anche egli dalla questione, modificò gradualmente il metodo. Al culmine della sua ricerca, adottò le diluizioni cinquantamillesimali, confortando i posteri con spiegazioni esaurienti in merito. L’ultima edizione dell’Organon, non è però necessariamente l’opera più letta, dai suoi allievi.

Successivamente, le scuole omeopatiche a dispetto di Hahnemann, si divisero grossomodo, in due correnti di pensiero. Gli alto-diluizionisti e i basso diluizionisti. Sommariamente, possiamo definire gli alto-diluizionisti, portatori di una tendenza a valorizzare i sintomi mentali. I basso-diluizionisti invece, tendono a valorizzare nella repertorizzazione i sintomi fisici e sono inclini ad una somministrazione plurima di rimedi. I basso-diluizionisti, trovano anche una maggiore facilità di rapporto con la medicina convenzionale, generalmente maldisposta nei confronti dell’omeopatia, soprattutto in relazione alle alte diluizioni. Per la Medicina Convenzionale, è più comprensibile che una microdose di materia produca un effetto, rispetto alla sua totale assenza chimica nel rimedio.

Un’alta diluizione supera infatti di molto il famoso numero di Avogadro, non costituisce più una dose materiale e ciò risulta indigesto a chi si deve limitare alla chimica, per spiegare l’azione di un rimedio. Gli alto-diluizionisti, parlano di un rimedio – energia collocandosi così fuori di ogni comprensione da parte della medicina delle università nella schiera degli omeopati unicisti puri e duri.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 173 e 174 somministrazione

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 6 pag. 173 e 174

somministrazione

Dunque il modello bioimpedenziometrico, permette tramite una verifica strumentale di studiare i rimedi in relazione agli agopunti. Il risultato di questa ricerca, comporta una maggiore conoscenza del rimedio omeopatico, in relazione al comportamento elettrofisiologico degli agopunti e meridiani.

Il prooving bioimpedenziometrico, necessita la somministrazione orale del rimedio e verifiche dell’alterazione di resistenza elettrica a latenza temporale multipla. Si intende che le alterazioni della resistenza elettrica, devono essere verificate subito dopo la somministrazione e a ulteriori intervalli temporali. Il modello di test bioimpedenziometrico, è un modello ideale per il complesso lavoro di ricerca, necessario alla compilazione del COE.
Questo modello di ricerca, permette di integrare dati che possono non comparire nella Materia Medica e nei Repertori.
Tali banche dati, sono state compilate nel tempo da generazioni di omeopati e le informazioni necessarie per le qualificazioni secondo MTC, possono non essere state osservate perché la finalità del lavoro era diversamente orientata.

Le lacune informative, sono soprattutto nei rimedi cosiddetti minori, ovvero quelli con scarsa Materia Medica. A torto del temine “minore” che ne svaluta pregiudizialmente il valore, i rimedi “minori” possono essere di eminente significato in medicina. La mancanza di dati può essere colmata da ricerche tramite il modello bioimpedenziometrico. I dati conosciuti e derivanti dall’applicazione delle convenzioni di valore di MTC all’agopunto, possono essere trasferiti al rimedio studiato, quando la reattività elettrofisiologia, si mostra coerente.

Inoltre lo studio di un rimedio con un’indagine strumentale, riduce sia la componente soggettiva di un prooving, sia l’impegno necessario.

Il lavoro di compilazione del COE, ovviamente richiederà tempo e risorse. Sarà opportuno che nei gruppi di ricerca, siano presenti contemporaneamente omeopati e agopuntori. Infatti, per l’integrazione dei metodi è necessaria la confluenza di competenze specifiche.

Alla compilazione del COE, devono concorrere una serie di ulteriori informazioni di provenienza scientifica.… Leggi tutto...