Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 191 omotossicologici

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 191

omotossicologici

Nel linguaggio dell’Omotossicologia, si consiglia, quando l’organo è afflitto da una patologia che ne inibisce la reattività, di impegnare nel trattamento il rimedio Hepeel, per lavorare meglio in Ipovalenza di Fase Legno. In realtà la MTC è sottostante a molte affermazioni comunemente accettate dai medici praticanti l’Omotossicologia, anche se le motivazioni vengono poi espresse con un altro linguaggio.

L’indagine sulle corrispondenze tra Omotossicologia e MTC, offre pertanto una serie di vantaggi. Da un lato, aiuta gli omotossicologi a capire meglio perché si è scelta una certa composizione nel rimedio; da un altro lato, il rimedio omotossicologico può diventare in tal modo il supporto medicamentoso associabile alla agopuntura. Premessa per questa impostazione, è la qualificazione del rimedio omotossicologico secondo convenzioni di valore. Per essere completo, tale lavoro, deve osservare l’informazione proveniente da ambiti diversi e farla confluire in una valutazione conclusiva. Ogni singolo rimedio omeopatico è uno stimolo pentafasico, con almeno una Prevalenza di Fase. Osserviamo come in un Homaccord, composto da almeno due rimedi unitari con Prevalenze di Fase diverse, queste confluiscano. Ciò comporta un rafforzamento dello stimolo e una sua precisa direzione. Il COE, è utile anche per una corretta qualificazione dei rimedi omotossicologici secondo le convenzioni di valore.

I rimedi omotossicologici compositum, contengono spesso organoterapici. L’attribuzione di un tessuto ad una Orbita Funzionale è codificata in MTC e pertanto indirizza il lavoro di qualificazione. La presenza di catalizzatori, nosodi e vitamine arricchiscono il rimedio di una eterogenicità di spinte, che integrandosi comportano infine una precisa qualità. Questo principio sommatorio dei rimedi con Prevalenze di Fase differenti in uno stimolo complesso, ma diretto ad un obiettivo specifico, è presente anche in MTC. Infatti sia la ricettazione di un’agopuntura, come anche la composizione di un rimedio di Fitoterapia Tradizionale Cinese, rispettano questa impostazione.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 190 forza vitale

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 190

La forza vitale di Hahnemann e i termini pittoreschi di della MTC disponibili nelle rudimentali traduzioni dell’epoca, rischiano di compromettere proprio questo dialogo.
Considerare la MTC una protoscienza è sicuramente un errore, ma Reckeweg si è rapportato, all’epoca, con traduzioni ancora rudimentali e approssimative delle conoscenze di MTC. Oltre a rappresentare parzialmente queste conoscenze, la carenza di terminologie specifiche, fornivano un linguaggio non idoneo al confronto costruttivo con la Medicina Convezionale. Reckeweg, assolse pienamente l’obiettivo di tradurre lo spirito e il linguaggio dell’Omeopatia classica in concetti e terminologia idonei, al rapporto con la classe medica. Sebbene il termine forza vitale di Hahnemann non sia di per sé censurabile, parlare della lotta biologica contro il carico di tossine e omotossine, è certamente più idoneo a sviluppare una sinergia con la biochimica e la fisiologia. Inoltre tradurre la forza vitale di Hahnemann, in una serie di concetti comprensibili e applicabili, non riduce affatto la possibilità di considerare la forza vitale stessa, nella comprensione del malato e nel concepire il suo trattamento.
Il modello proposto dall’Omotossicologia, è pertanto un equivalente a quello concepito nell’Organon, ma con un livello di osservazione maggiormente orientato ai processi di regolazione.
Dal momento che l’accrescimento metodologico, nel lavoro di Reckeweg, evidenzia sul piano diagnostico fasi di malattie sequenziali e sul piano terapeutico sequenze di rimedi, non si può dunque evitare una relazione con la MTC.
Il rimedio omotossicologico può essere qualificato secondo le convenzioni di valore della MTC, svelando al medico la sua Prevalenza di Fase e pertanto anche l’azione elettiva su una determinata Orbita Funzionale. Per esempio, Lycopodium compositum, per la sua particolare composizione, trova impiego in una serie di situazioni morbose ben delineate dall’Ordinatio Antihomotossica. L’Ordinatio Antihomotossica, è per il medico omotossicologo, quello che per l’omeopata è l’insieme di Materia Medica e Repertorio.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 189 weihe

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 189

Per comprendere un rimedio omotossicologico, è necessaria la qualificazione secondo le convenzioni di valore delle sue componenti. Il primo quesito in relazione al funzionamento dei rimedi di Reckeweg, è quello inerente alla loro composizione.Quali sono i parametri impiegati per assemblare un complesso con certe sostanze e non con altre?
La comprensione della qualità di ogni rimedio complesso, è in funzione della qualità di ognuna delle componenti, con le quali è assemblato. Il COE è dunque uno strumento utile alla conoscenza e all’impiego dei rimedi omotossicologici. Sono oggetto della ricerca, oltre agli impieghi noti descritti nell’Ordinatio Antiomotossica, anche altri impieghi degli stessi rimedi, derivanti dalla qualificazione secondo convenzioni di valore della MTC. A tale proposito, abbiamo premesso e di seguito ci apprestiamo ad approfondire, come i rimedi di Reckeweg non siano la semplice somma di Similaris sintomatologici. Infatti se così fosse, ci troveremmo di fronte ad una modalità di lavoro quasi allopatica, eseguita con rimedi a basso dosaggio.Trattamenti eseguiti con complessi di Similiaris sintomatologici, comporterebbero certamente una soppressione più delicata di quella ottenibile farmacologicamente, ma pur sempre, solo una soppressione.
Il metodo dell’Omotossicologia, è proteso soprattutto a favorire la capacità del soggetto di garantire meglio l’omeostasi. Il rimedio o la sequenza di rimedi omotossicologici, hanno certamente anche l’obiettivo del sollievo sintomatologico, ma soprattutto tendono all’eliminazione di tossine e omotossine impregnanti la matrice e all’attivazione di processi di regolazione. La semplice constatazione, secondo la quale l’Omotossicologia impiega sequenze di rimedi attivanti i sistemi di regolazione, la pone in relazione privilegiata con la MTC. Non ci sono comunicazioni ufficiali riguardo conoscenze di MTC, da parte di Reckeweg, ma dallo studio di molti rimedi, appare in merito più di un sospetto.                                                                                                                           A dispetto di quanto detto precedentemente per Hahnemann e Weihe, Reckeweg visse in un’epoca storica in cui molti suoi colleghi, già praticavano con successo l’agopuntura.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 188 omotossicologia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 188

omotossicologia

Sul concetto di “buona soppressione” espresso, è necessario un chiarimento in relazione alle novità apportate dall’Omotossicologia. La “buona soppressione” implica la somministrazione di uno o più Similaris, in attesa di individuare il Simillimum. Nell’Omotossicologia, la somministrazione di un ampio numero di Similaris a vari livelli, in forma di complessi, è protesa a favorire l’eliminazione di omotossine e interferire con la capacità di regolazione.
La riattivazione degli emuntori e della funzionalità della matrice, implementa la capacità del soggetto di ripristinare e mantenere la salute. Ogni componente di un complesso di Reckeweg è un Similaris, ma non solo a livello sintomatologico. La composizione coinvolge certamente il sintomo, ma soprattutto il contesto disregolativo che lo ingenera. Con rimedi relativi al metabolismo cellulare, alla capacità degli emuntori e al drenaggio connettivale, sono implicate anche le cause del sintomo. La sommatoria di un ampio numero di rimedi similari, nel contesto di una tecnica che non mira alla semplice soppressione del sintomo, assume il significato di una terapia di regolazione. Una sapiente composizione di Similaris a livello causale e sintomatologico, sollecitano l’organismo all’eliminazione di tossine e omotossine, impegnanti la matrice del soggetto e ne ripristinano l’omeostasi.

I processi di regolazione biologica, sono il corrispettivo della forza vitale di Hahnemann. La capacità di autoguarigione del soggetto malato, denominata da Hahnemann forza vitale, corrisponde nel linguaggio dell’Omotossicologia, a una matrice drenata, funzioni emuntoriali e metabolismo cellulare integri e capacità regolatoria efficiente. La forza vitale di Hahnemann o le condizioni del paziente valutate sotto i criteri dell’Omotossicologia, sono termini che descrivono la capacità di un individuo a ripristinare e garantire la sua omeostasi. Il trattamento omotossicologico, consiste nella somministrazione del rimedio sintomatologico e di una serie di altri rimedi che considerano la malattia nella sua origine, come lesione della capacità di regolazione.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 187 Steiner

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 187

Steiner

nerali presenti sul pianeta. Il malato è qui, oggi, con la sua sofferenza e chiede di essere curato. Non è difficile immaginare, che già ai tempi di Hahnemann, il medico omeopata confrontato con questa difficoltà, abbia iniziato a somministrare non solo Similaris, ma anche sequenze di rimedi, piuttosto che un unico Simillimum.

Da questo approccio, sono nate molte scuole di omeopatia pluralista, le quali adottano sequenze di rimedi nell’impostazione terapeutica. Si concepisce un rimedio per la costituzione, uno per la diatesi e uno o più sintomatici. Una sequenza di rimedi, è sicuramente la soluzione, per tutti quei casi in cui non si dispone di un Simillimum. Questa impostazione denominata pluralismo omeopatico, è in contrapposizione all’unicismo, il quale prevede sempre e comunque, un unico rimedio, il più simile di tutti. Dal pluralismo al complessismo il passo è breve, concettualmente. Nella storia dell’omeopatia necessitò di almeno un buon secolo, per strutturarsi come metodo.
Se l’omeopata concepisce l’idea pluralista, di somministrare Mercurius per le tonsille e Calcarea carbonica per la costituzione del suo malato, allora il passo per aggiungere a Mercurius anche Lachesis, sarà metodicamente breve.

Nella pratica terapeutica di molti omeopati pluralisti, questo approccio, si esprime nella somministrazione sequenziale di più rimedi sintomatici, oppure in una somministrazione francamente contemporanea. A questo livello troviamo il germe metodologico dell’omeopatia complessista. Definire storicamente, chi fu a praticare per primo il complessismo, è difficile, ma non può essere escluso il suo impiego, già all’epoca di Hahnemann.
Il fondatore dell’omeopatia, è stato sufficientemente esplicito nel dichiarare questa modalità di lavoro una soppressione da evitare, in favore della ricerca di un Simillimum. Per quanto riguarda gli allievi di Hahnemann, però non darei però per scontato nulla.
Il primo a strutturare il complessismo, come una forma di terapia compiuta, è Rudolf Steiner.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 192 cronobiologia

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 192

cronobiologia

Non sorprende l’analogia con il lavoro di Reckeweg, nell’impostare una modalità di lavoro che può essere svolta in seguito anche da allievi o assistenti. Anche la ricettazione di un rimedio fitoterapico in MTC, segue lo stesso metodo:

1. Quali singoli fitoterapici compongono il rimedio
2. Quali dosi dei singoli rimedi
3. Come e quanto somministrare il rimedio al paziente
4. In che sequenza sono introdotti i singoli fitoterapici nel rimedio

La Medicina Convenzionale, tende invece a organizzare una terapia senza un’indagine sui parametri sequenziali altrettanto precisa. La somministrazione di un farmaco in Medicina Convenzionale, non è per esempio sufficientemente modalizzata ai ritmi circadiani. Dal momento che non esistono parametri biologici, non oscillanti al ritmo circadiano, la risposta di un malato, a differenti orari di somministrazione, sarà indubbiamente diversa. Gli studi di cronobiologia e cronofarmacologia lo evidenziano in modo scientifico, ma i protocolli terapeutici farmacologici ne risentono in modo modesto.
Anche un’operazione chirurgica, avrà esiti diversi secondo dell’ora in cui viene praticata. Non di meno, vige la prassi di operare quasi sempre la mattina. Per certi soggetti questo sarà favorevole, per altri meno. Indipendentemente dalla formazione culturale e dalla tecnica che adotta il medico, questi, quando somministra un trattamento, deve rispondere alle quattro domande citate. Per quanto riguarda l’agopuntura, una ricettazione di agopunti deve contenere precisamente le quattro informazioni citate Un’analoga impostazione tra agopuntura e omotossicologia, permette un dialogo tra sistemi di cura che adottano impostazioni precise e molto simili. L’esame accurato della composizione di un rimedio omotossicologico e la ricettazione agopunturale, si incontrano pertanto sul seguente approccio:

1) si sommano stimoli terapeutici
2) la dose di singoli stimoli è calibrata
3) si rispettano ritmi di somministrazione
4) la sequenza degli stimoli è significativa

Pertanto un esame accurato del rimedio omotossicologico, permette un rapporto
con gli agopunti da trattare sul malato.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 8 pag. 185 Reckeweg

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 8 pag. 185

Reckeweg

MTC e Omotossicologia

L’Omotossicologia, si sviluppò nel secolo scorso, grazie all’opera del medico tedesco Hans Heinrich Reckeweg, come ponte tra l’Omeopatia classica e la Medicina Convenzionale. Il suo contributo alla medicina, consiste in un modello scientifico di malattia ad evoluzione fasica e la formulazione di un elevato numero di rimedi. Secondo il modello di Reckeweg, le malattie appaiono a un’osservazione iniziale, come entità separate, ma sono tutte da valutare come l’espressione della lotta costante dell’organismo contro le tossine e omotossine, per il mantenimento della omeostasi. L’essere umano in lotta costante per la sopravvivenza, produce manifestazioni diverse a secondo di una successione di carichi di omotossine e della sua capacità biologica di gestirle.                                 Il modello della successione di eventi, che ambisce a riunire in una progressione biologica sensata i singoli eventi clinici, è sicuramente il primo dei lasciti di Reckeweg ai posteri.

La Medicina Convenzionale, attraverso la separazione di competenze medico specialistiche, è incline a concepire anche il malato come portatore di necessità terapeutiche riservate a queste competenze. La conseguenza di questa impostazione, è una definizione di malattia poco propensa ad evidenziare le correlazioni tra ambiente interno ed esterno e i complessi meccanismi di regolazione. Reckeweg ci offre, con la Tavola delle Omotossicosi, un modello unitario di malattia ad evoluzione sequenziale. Inoltre ci comunica che la malattia non è una risposta biologica erronea o insensata, ma la unica risposta logica ad una sequenza di eventi determinanti nella malattia, una soluzione.

Il secondo immenso contributo di Reckeweg, è la composizione di un vasto numero di rimedi, particolarmente validi sul piano clinico. Ad una prima analisi la composizione di un Homaccord o di un Compositum, può apparire ad un medico profano della materia, il frutto di un lavoro empirico di assemblaggio delle componenti. Si procede per tentativo e errore fino al raggiungimento di una composizione sufficientemente valida per l’obiettivo terapeutico prefissato.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 184 frequenza

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 184

Un accordo di potenza, presenta in simultanea una diluizione Terra, una diluizione Fuoco e una diluizione Metallo. La frequenza di somministrazione è generalmente 2 volte la settimana, per la tecnica iniettiva oppure due volte al dì, per quella orale. Questa modalità di lavoro, implica un’attenzione alla regolazione e alle caratteristiche somatiche della lesione espressa.
In un accordo di potenza, è presente una diluizione Metallo, la bassa diluizione insieme a quelle relative alle due Fasi Evolutive che la precedono, ovvero D30 e D200. Inoltre la ripetizione del rimedio in sequenza, comporta un’accentuazione della modalità prescrittiva Metallo e un’attenuazione di quella Fuoco. Infatti ripetendo basse diluizioni, nell’esempio citato, la D6 presente nell’accordo, aumenta la materia-rimedio somministrata al paziente e quindi la Struttività del rimedio. Al contrario, ripetendo la D200 presente nell’accordo, tramite le somministrazioni plurime, contengono la pur presente prescrizione Fuoco. Quindi un accordo di potenze si presenta dal punto di osservazione della MTC, come un rimedio con capacità di regolazione su sistemi e organi, modulante i Campi Emozionali. Un accordo di potenza, è quindi una prescrizione Metallo rafforzata in merito alla capacità di regolazione sistemica.

Questo tipo di preparazione, permette al metodo Omotossicologico di avere a disposizione rimedi efficaci sulla lesione organica, con una spiccata attitudine alla regolazione, quindi una tecnica soft a livello delle controindicazioni, ma non certamente come efficacia e rapidità.

I rimedi di Reckeweg, sono particolarmente utili in associazione alla agopuntura.
La MTC, dispone di rimedi non diluiti e dinamizzati; l’Omeopatia e l’Omotossicologia si somministrano generalmente per via orale o per via intramuscolare.
Dalla congiunzione fruttuosa di questi metodi, si può concepire l’applicazione di rimedi omeopatici e omotossicologici su agopunti: un ingresso terapeutico altamente significativo, per attivare i processi di regolazione dei sistemi biologici.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 183 prescrizione

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 183

Prescrizione Metallo:

Il medico parte anche dalla valutazione del Campo Emozionale del suo paziente, ma l’obiettivo terapeutico è quello di migliorare un impegno funzionale e somatico del paziente. Nella repertorizzazione si valorizzano i sintomi fisici, con particolare attenzione all’organotropismo del rimedio. Nella ricettazione, si prescrivono basse diluizioni o microdosi ripetute più volte al giorno. Tecnica applicata dagli omeopati pluralisti e complessisti, per le prescrizioni orientate ad attivare la capacità di regolazione del paziente, in relazione ad un disturbo organico.

Prescrizione Acqua:

Il medico ha come obiettivo esclusivo, un’azione centrata sul piano somatico del soggetto. Egli prescrive rimedi ponderali o a bassissima diluizione anche a somministrazione topica. Esempi classici sono l’applicazione locale di Arnica TM, come antiemorragico, oppure Thuja TM, localmente sulle verruche. La Prescrizione Acqua ha evidenti similitudini con la fitoterapia e ha come obiettivo un’energica attenuazione fisica del sintomo. La prescrizione Acqua, non interferisce direttamente sui sistemi di regolazione, né sui Campi Emotivi.
La prescrizione Acqua, è tipica anche dei medici che somministrano farmaci ed è in relazione anche con l’atto chirurgico. Infatti quest’ultimo è una terapia molto focalizzata sulla rimozione somatica del sintomo, ma valorizza in modo limitato i processi di regolazione, come la condizione emozionale del malato.

Con la definizione di queste categorie prescrittive, si vuole proporre una soluzione a un contenzioso che affligge da sempre il mondo della omeopatia: la ricerca della diluizione perfetta. Esistono diluizioni e sequenze di diluizioni che configurano modalità di lavoro e intenti differenti. Non esiste una tecnica migliore o una peggiore, ma la possibilità di valorizzare la tecnica più opportuna, per il malato. Sarebbe auspicabile che ogni medico governasse concettualmente e terapeuticamente le 5 prescrizioni.

La scelta di quale tecnica applicare, deve essere in rapporto alla situazione clinica e al malato. Questa proposta è indirizzata anche ai medici che adottano rimedi farmaceutici nella terapia, perché pur praticando la prescrizione Acqua, non la valutino come l’unica modalità terapeutica possibile.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 182 mentali

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 7 pag. 182

mentali

Si propone dunque un modello di riferimento, per il quale si sceglie la modalità prescrittiva maggiormente utile al paziente. Ogni modalità prescrittiva, ha vantaggi e limiti. Gli obiettivi di un trattamento, le possibilità del paziente e del suo medico curante, l’eventuale lesione organica e l’orizzonte temporale, sono alcune variabili che possono determinare la scelta, di una delle cinque.

Prescrizione Legno: 

Il medico parte dall’osservazione dalle categorie di sintomi somatici, ma ha l’obiettivo di modulare il Campo Emozionale o la reattività del soggetto. Nella repertorizzazione dei sintomi, si parte da sintomi particolari e significativi del piano somatico, per poi valorizzare i sintomi mentali. Nella tecnica prescrittiva, si parte da una bassa diluizione, poi la sequenza va verso le alte. L’osservazione di come una diluizione interagisca con l’espressione fisica di un sintomo, viene sostituita, procedendo nell’elevazione della diluizione, da un’osservazione del malato riguardo la sua attitudine generale ed emozionale.

Prescrizione Fuoco:

Il medico ha come obiettivo principale il Campo Emozionale del soggetto. Il medico applica un’impostazione unicista e repertorizza fin dalla primo incontro, valorizzando i sintomi di livello mentale. Egli inizia a somministrare al suo paziente dosi uniche, ben oltre il numero di Avogadro.
Talvolta la somministrazione è una tantum. Altre volte la ricetta prevede una sequenza di alte diluizioni incrementanti.
Con tale procedura, si aumenta la dose di succussioni, ma non si può ulteriormente ridurre materia-rimedio. In ogni caso, si cerca di non ripetere la stessa dose di succussioni, per evitare il battimento. La tecnica di ripetere stesse alte diluizioni, può essere invece utile in fase di prooving, per la compilazione della materia medica omeopatica, con attenzione ai sintomi mentali. La prescrizione Fuoco, mostra similitudini con gli obiettivi di una psicoterapia e di i tutti i trattamenti valorizzanti il Campo Emozionale del malato.

Prescrizione Terra:

Il medico ha come obiettivo quello di implementare i meccanismi di autoregolazione del soggetto.… Leggi tutto...