Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo10 pag. 232 injeel

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 10 pag. 232

injeel

Potrà essere utilizzato dall’agopuntore e dall’omotossicologo indistintamente, ampliando comprensione e impiego clinico dei rimedi. Ma l’obiettivo di una Ordinatio Antiomotossica qualificata, è soprattutto quello di essere strumento di lavoro per un medico che applica entrambe le metodiche contemporaneamente.

Per definire il metodo di questo lavoro, è opportuno descrivere globalmente le categorie dei rimedi omotossicologici e a titolo di esempio, la possibile qualificazione di singoli rimedi. Ovviamente questo avrà un senso indicativo e non potrà essere inteso come un lavoro conclusivo, ma sarà oggetto di revisioni e precisazioni future. Addentrandoci nella composizione dei rimedi, ragioneremo sugli stessi come se già disponessimo del COE. Dunque le valutazioni, sono da intendere come prefigurazione di un lavoro di trasposizione definitivo che richiederà tempo per essere preciso, anche nei dettagli.

Verranno esaminate le seguenti categorie di rimedio: Organoterapici Suis, Homaccord, Compositum tissutali e Nosodi. Per quanto riguarda l’ampio gruppo dei prodotti Injeel, vale quanto esposto per i rimedi omeopatici unitari. Ovviamente l’accordo di potenza della formulazione Injeel, abbiamo visto, amplifica la capacità del rimedio. Infatti sono attivate oltre alla Fase Evolutiva Metallo, significativa per l’azione di un Injeel, anche la fase che la precede per contingenza di fase, ovvero Terra e quella che la precede con salto di fase, ovvero Fuoco. Pertanto un rimedio Injeel, sviluppa una ben maggiore capacità regolativa rispetto ad una diluizione singola. L’Injeel esprime infatti lo stimolo Metallo, contemporaneamente con i due influssi regolatori sul Metallo, ovvero la Terra per la Produzione e il Fuoco per l’Inibizione. La scelta di tale tecnica nella composizione di un accordo, determina una modulazione sull’obiettivo del rimedio.

La diluizione singola resta preferibile, soprattutto se si tratta di una prescrizione alto-diluizionistica, con obiettivo terapeutico in Fase Evolutiva Fuoco. Un’alta diluizione non ripetuta, è uno stimolo di maggiore coerenza rispetto ad una ripetuta. … Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo10 pag. 231 ordinatio antiomotossica

Lo studio dei rimedi omotossicologici secondo le convenzioni di valore

ordinatio

Lo studio delle relazioni tra Omotossicologia e MTC, è finalizzato ad un impiego simultaneo delle tecniche. La metodica risultante da questo abbinamento, potrà essere denominata Omotossipuntura o Agopuntura omotossicologica. Prima affrontare le applicazioni cliniche di tale impostazione, è opportuno valutare i rimedi omotossicologici secondo il sistema delle convenzioni valide per la MTC. Si tratta di un lavoro analogo, nei metodi e negli obiettivi, a quello inerente al COE, Codice Omeopatico Energetico, descritto nel capitolo dedicato all’omeopatia. Prima di abbinare Omotossicologia e MTC nella pratica clinica, è opportuno disporre della qualificazione del rimedio omotossicologico secondo il sistema di riferimento valido per la MTC. Molti dei rimedi concepiti da Reckeweg, hanno un’impostazione tale da evidenziare, osservando la composizione, anche possibilità di impiego secondo la MTC. Uno studio preciso e definitivo in tal senso, richiederebbe però il lavoro di compilazione del COE terminato e disponibile. Infatti prima di definire un rimedio omotossicologico secondo convenzioni di valore, è opportuno aver definite le singole componenti, nelle quali rientrano certamente i rimedi omeopatici.

La compilazione del COE, prevede gruppi di ricerca indirizzata su questo campo. È necessario però, anche il contributo di esperti in altri settori, quali chimici, fisici, geologici, botanici e altri ancora. Infatti il COE, non può trascurare i dati conosciuti di un rimedio, vista l’ambizione di trasporli in un sistema scientifico diverso dal nostro. Possiamo descrivere il lavoro di compilazione del COE, come un lavoro di traduzione, dal metodo analitico causale al metodo sintetico induttivo. Le fonti per la traduzione e il metodo, devono essere precise e sottoposte a rigidi controlli.

La composizione del rimedio omotossicologico, senza COE a disposizione, verrà dunque valutata solo come impostazione generale enunciando un metodo che nel dettaglio necessita di essere validato da lavori successivi. L’obiettivo di tali lavori, è la trascrizione della Ordinatio Antiomotossica, con le qualificazioni definitive relative alle convenzioni di valore della MTC.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 229 miglioramento

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 229

miglioramento

Sintetizzando, possiamo affermare che l’evoluzione per eventi clinici, ha una modulazione ritmica ben precisa, la cui osservazione premette al medico un ulteriore criterio prognostico, oltre quelli già in suo possesso. Nel testo antico, vengono indicate le corrispondenze di aggravamenti e miglioramenti, in relazione ai ritmi circannuali. Come in tutte le altre circostanze nella quali abbiamo espanso un concetto indicato dalla MTC, anche in questo caso non dobbiamo intendere questi rapporti esclusivamente validi per i ritmi circannuali. Infatti le sequenze indicate, sono valide indipendentemente dal ciclo osservato.

Guarigione:          nella fase successiva a quella di appartenenza

Miglioramento:    nella fase di appartenenza

Peggioramento:    nella fase  che  segue con doppio salto di fase

Mantenimento:    nella fase che precede

Neutrale:               nella fase che segue con salto di fase

Morte:                   nella fase  che segue con doppio salto di fase

In questa circostanza possiamo affermare nuovamente che la Sequenza di Violazione, ovvero quella che evidenzia con un doppio salto di fase, è pericolosa. La morte avviene secondo questa Sequenza o per espansione della patologia nella fase in cui si manifesta o per vicariazione regressiva o progressiva, caratterizzata da questo doppio salto di fase.

Considerando quindi l’apporto della MTC e dell’Omotossicologia, sul tema salute – malattia – morte, dobbiamo sottolineare, come queste metodiche si applichino in modo importante in relazione alla regolazione del sistema osservato.
L’Omeostasi è un aspetto della salute e il suo mantenimento necessita di un equilibrio nella vita. Quando questa fortunata condizione viene perduta, il medico deve orientarsi con strumenti diagnostici e prognostici, prima di valutare un intervento terapeutico. La sinergia tra MTC e Omotossicologia, espande sicuramente le possibilità di comprensione del medico e conseguentemente anche la sua capacità operativa. Una visione di insieme della storia del malato e della sequenza di tutti gli eventi clinici pregressi, è un strumento utile per il riconoscimento di un senso unitario che lega le fasi e la loro successione.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 228 collasso

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 228

collasso

La sincronizzazione con i ritmi ambientali, è a livello umano una variabile molto complessa, nella quale l’ambiente è inteso non solo come ambiente fisico. Nel capitolo relativo ai Campi Emozionali, abbiamo descritto come l’uomo è in comunicazione, tramite un linguaggio universale, con tutta la vita sul pianeta. Questa comunicazione è portatrice di un rapporto armonico o meno, con l’ambiente. Pertanto nel termine Equilibrio di Fase in MTC, non è opportuno osservare solo lo stato reattivo delle Orbite Funzionali di un individuo. Diviene necessario e opportuno anche una valutazione di come sia il rapporto, tra questo individuo e il suo ambiente. A livello umano l’ambiente è costituito da ritmi fisici, psichici e spirituali.
La grande analogia tra MTC e Omotossicologia, è proprio nell’intenzione del terapeuta di agire sui sistemi di regolazione, piuttosto che sul sintomo espresso. Queste medicine, divergono solo apparentemente nelle tecniche adottate. La salute, è uno stato caratterizzato da Equilibrio di Fase. La malattia, è una compensazione necessaria a contenere la perdita di Equilibrio di Fase. La morte, come conseguenza di malattia cronica, è dovuta al collasso di processi di regolazione. Per quanto riguarda la morte naturale e quella accidentale, rimane valido quanto sopra esposto. La morte naturale, è un collasso della regolazione, senza passaggio attraverso malattia cronica. La morte traumatica o per malattia acuta, è una problematica acuta di intensità superiore anche alla capacità di regolazione di un soggetto sano.
Nell’Iconografia delle Orbite Funzionali, viene descritta l’evoluzione di un malato, esprimente eventi clinici secondo precise sequenze. Nell’antico testo Su Wen, in un riferimento per la MTC, sono riportati i seguenti rapporti:

Una patologia dell’Orbita Funzionale Fegato, guarisce in estate. Se non guarisce in estate, allora peggiora in autunno. Se il paziente non muore in autunno, allora si mantiene in inverno e migliora in primavera.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 227 terminale

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 227

terminale

Su questo genere di quesiti, la MTC integra perfettamente l’Omotossicologia per una migliore comprensione e impiego della Tavola delle Omotossicosi. Se applichiamo infatti una lettura sintetico-induttiva della tavola, allora questa appare come un ciclo, non come una progressione lineare.
L’allocazione di una lesione nella fase di Dedifferenziazione, non deve dunque essere intesa in modo statico, ma dinamico. La tavola, esprime in realtà un ciclo ininterrotto, finché dura la vita. Anche la persona in salute attraversa brevemente tutte le fasi. Il malato si distingue, perché rimane come bloccato su una delle fasi.

L’organismo di una persona affetta da una patologia neoplastica, non è interdetto dal produrre contemporaneamente lesioni di tipo infiammatorio. Oltre alla possibilità di fare lesioni pertinenti alla fase di Infiammazione, su altri organi oltre quello affetto, intorno alla lesione neoplastica talvolta, si forma un perimetro di cellularità in stato di infiammazione. Pertanto affermare che il malato, abbia una patologia di carattere neoplasico e quindi appartenente alla fase di Dedifferenziazione, sulla Tavola delle Omotossicosi, significa che tale condizione è prevalente, non certo assoluta. Il malato evidenzia una Prevalenza di Fase in una determinata fase della Tavola, ma possiede la facoltà di produrre lesioni e reazioni appartenenti ad ogni altra fase della Tavola.
Una vicariazione progressiva indotta da farmaci, è sicuramente possibile anche nel contesto di una patologia neoplastica, perché un farmaco può in assenza di regolazione sistemica, ampliare la Prevalenza di Fase espressa dalla lesione. La vicariazione progressiva di un paziente neoplastico, indotta da farmaci, può certamente avvenire anche su un tessuto diverso da quello esprimente neoplasia, per esempio con perdita della possibilità infiammatoria di un’altro sistema organico.
La Tavola delle Omotossicosi e le 5 Fasi Evolutive sono strumenti utilissimi per qualsiasi specializzazione medica non solo in ambito delle Medicine Non Convenzionali. Pertanto di fronte ad un paziente esprimente un evento clinico con rischio terminale, occorre certamente una cautela riguardo l’intensità dello stimolo, sia per i farmaci che per gli omeopatici o omotossicologici, da sommnistrare.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 226 rischio

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 226

La malattia può causare morte per espressione intensa di una delle fasi della tavola successive a quella di escrezione. Per malattia, in Omotossicologia, intendiamo un evento clinico manifesto, nella fase di Infiammazione, Deposito, Impregnazione, Degenerazione oppure Dedifferenziazione. Certamente le fasi a sinistra, nella tavola, comportano un rischio vitale ben minore di quelle allocate più a destra. Quando però un individuo, esprime una lesione sappiamo che tale strategia sarà utile alla sopravvivenza proprio perché tramite la lesione si cerca una compensazione, altresì non gestibile.
Pertanto si debbono ritenere gli eventi clinici, come un’opportunità biologica estrema di arginare una condizione instabile e tesa verso il decesso. L’individuo che produce una lesione, inquadrata in una delle cinque fasi successive a quella di escrezione, tende alla stabilità tramite la lesione. Questa strategia biologica, si espone certamente al rischio di fallire, soprattutto quando il sistema non sopporta la lesione.

Quando il malato non è in grado di tollerare l’evento clinico necessario, allora muore. Dunque la morte, avviene per eccessiva intensità di una delle cinque fasi della Tavola delle Omotossicosi, successiva alla prima. Questa situazione in realtà, è possibile ma non frequente, per il semplice fatto che le risposte biologiche tendono sempre ad essere più sensate di quello che i medici ammettono.

La condizione più frequente, è invece configurata dalla morte dell’individuo proprio durante la vicariazione, ovvero il passaggio da una fase della tavola ad una altra. La vicariazione progressiva, come quella regressiva, sono un momento di instabilità delicato. Proprio nel passaggio, possono prodursi reazioni di intensità non più sopportabili da un sistema di regolazione compromesso. A questo proposito, ricordiamo quanto esposto nel capitolo precedente sulle sequenze caratterizzanti la vicariazione. La morte, è spesso determinata in un andamento della vicariazione in Sequenza di Violazione, ovvero con doppio salto di fase.                                                                                                                    … Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 225 decesso

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 225

decesso

Altrettanto la cute, costituisce un ingresso per una terapia protesa a ristabilire Equilibrio di Fase. Una terapia di regolazione, può impiegare strumenti diversi dall’ago, per stimolare un agopunto. Nella pratica clinica, si ricorre alla stimolazione con fonti di calore, elettrostimolatori, laser o fonti di stimolazione meccaniche. L’agopunto, è certamente anche un preciso ingresso per la somministrazione di rimedi omotossicologici, idonei ad interferire con le sequenze di eventi clinici, espresse dal malato. Si tratta di un intervento sull’organizzazione temporale degli eventi clinici di un malato, espressione immediatamente visibile di Equilibrio di Fase, in relazione alla posizione del sole. In ogni caso, l’approccio alla malattia intesa come conseguenza di disregolazione, è quello di ripristinare la compromessa efficienza dei sistemi di regolazione.

La morte, nella definizione scientifica sopraccitata, appare un processo di un’unica natura. Infatti la morte, viene dichiarata per scomparsa dei segni di vita certi. Questa modalità di definire, si concentra sull’esito e non sul percorso. Se esaminiamo invece la morte, confrontando la sequenza di eventi clinici, caratterizzanti il percorso verso la morte, allora dobbiamo distinguere almeno tre situazioni ben diverse:

1) morte naturale
2) morte come esito di malattia cronica
3) morte traumatica o come esito di malattia acuta

I casi di morte naturale, capitano raramente all’osservazione del medico e rischiano di essere considerati un mito, piuttosto che la regola. Non di meno, queste tre condizioni, vanno esaminate in modo differenziato. Applicando la Tavola delle Omotossicosi, la morte naturale, è una sospensione delle funzioni vitali, in una situazione clinica che presenta al massimo, la sola attivazione della fase di escrezione.
Si tratta della morte per vecchiaia e senza sofferenza. Anche questo tipo di morte, nell’epoca attuale, è molto rara. Infatti l’enorme diffusione delle malattie croniche, tende a normalizzare la convinzione per la quale, la vita termina per una malattia di lunga data non più gestibile.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo10 pag. 247 Hamamelis homaccord

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 10 pag. 247

Hamamelis Homaccord

Ora tratteremo, per i primi tre punti citati, due esempi chiarificatori,descrivendo il metodo per rapportare un Homaccord alla MTC:

  • Hamamelis Homaccord gocce
  • Aconitum Homaccord   fiale

Valutazione con convenzioni di MTC del rimedio Hamamelis Homaccord gocce

Il rimedio Hamamelis Homaccord, viene impiegato in Omotossicologia per problemi di stasi venosa, eczema varicoso, tromboflebite e flebotrombosi.

100 g. di gocce, contengono un accordo di potenza di Hamamelis, ovvero D2, D30 e D200 ognuna di 0,8 g. e un accordo di potenza di Carduus marianus, ovvero D6, D30 e D200 ognuna  di 0,2 g. In ogni composizione, sono significativi i rapporti  tra le masse di ogni componente del rimedio. La massa di Hamamelis D2 , Hamamelis D30 e Hamamelis D200, è complessivamente pari a 2,4 g ogni 100 mg di rimedio. La massa di Carduus marianus D6, Carduus marianus D30 e Carduus marianus D200 è invece pari a 0,6 g per ogni 100 g di rimedio.

Analisi di Hamamelis Homaccord

1. Componenti :

Hamamelis e Carduus marianus

2. Diluzioni:

D2\30\200 e D6\30\200

3. Massa di ogni diluizione introdotta nel composto:

0,8 gr Hamamelis D2,     0,8 gr Hamamelis D30,     0,8 gr Hamamelis D200

0,2 gr Carduus m. D6      0,2 gr Carduus m. D30      0,2 gr Carduus m. D200.

Nell’esaminare il rimedio Hamamelis Homaccord, è opportuno ricordare che ogni rimedio è sempre  di qualità pentafasica con almeno una Prevalenza di Fase. Il rimedio in questione, mostra  immediatamente  una prevalenza ponderale della componente Hamamelis sulla componente Carduus marianus. Già la diluizione D2 di Hamamelis comporta una ponderalità maggiore rispetto a Carduus, presente   nella bassa diluizione D6. Inoltre la massa della diluizione Hamamelis D2 introdotta nel rimedio, è ben quattro volte la massa della diluizione Carduus  D6. Se confrontiamo le scale di diluizione, i rapporti ponderali tra Hamamelis e Carduus marianus sono pari a 40.000 a 1.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 224 epidermide

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 224

epidermide

Anche per la MTC il concetto di malattia è simile. L’essere umano, capace di vivere in Equilibrio di Fase con sé stesso e con l’ambiente, con lo scorrere tempo, certamente invecchia, ma non si ammala. La malattia, è la risposta opportuna alla perdita di Equilibrio di Fase. La cute, abbiamo visto, costituisce il confine tra mondo individuale e ambiente in cui è inserito l’individuo.

L’Equilibrio di Fase, si osserva tra le Orbite Funzionali di un individuo e sistemi ritmici dell’ambiente circostante. Il movimento della terra sul suo asse, costituiste in questa relazione, il ritmo più rilevante.

L’epidermide, sulla quale sono allocati gli agopunti, è di origine ectodermica, quindi ha una relazione preferenziale con il SNC. Dalle ricerche in campo di dei ritmi biologici, sappiamo che si comporta come un recettore di tempo. In ogni caso, essa costituisce il confine tra ciò che è gestito e regolato da un Sistema Nervoso Centrale individuale e i ritmi regolati da istanze ambientali extraindividuali. Individuo e ambiente interagiscono e comunicano sul quel confine. In caso di Equilibrio di Fase, si manifesta salute, altrimenti, malattia. Anche secondo la MTC, la malattia come lesione anatomopatologica, è una conseguenza della perdita di regolazione e del la sua compensazione biologica sensata. Vediamo come Omotossicologia e MTC si incontrano di nuovo nel modo di intendere salute e malattia. La malattia non è un errore del sistema, ma una necessaria compensazione di una regolazione che gestisce in tal modo eventi stressogeni.
Da qui l’enorme importanza per queste due Medicine Non Convenzionali, di concepire l’intervento terapeutico come una regolazione sistemica. Un intervento sintomatico non è escluso o bandito, ma certamente non è la caratteristica peculiare di questo approccio. Comprendere l’essere umano come portatore di una complicatissimarete di regolazione, è peraltro un modello che coincide pienamente con le conoscenze della fisiologia.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 9 pag. 223 conflitto

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 9 pag. 223

conflitto

Pertanto l’individuo sano, per i parametri omotossicologici, è quello che non provvede mai alla gestione delle omotossine tramite le successive cinque fasi della tavola. Certamente queste ultime, implicano una graduale e successiva perdita dell’omoeostasi. Il passaggio nella fase di infiammazione, è una possibilità del sistema per ripristinare salute, anche se per il tramite di una patologia.

conflitto

conflitto

Talvolta è dunque necessaria l’attivazione di un evento clinico per ripristinare la salute, ovvero l’omeostasi precedentemente perduta. In una visione completa di tutti gli eventi clinici intercorsi al malato, tutte le malattie inquadrate dalla tavola, possono assumere questo significato.
Si tratta di tentativi biologici di contenimento della problematica. Questo principio è importante, non solo per il parallelismo con la MTC, ma per sottolineare la necessita di una comprensione sistemica del malato. La malattia è un risposta biologica sensata ad un conflitto. Questo avviene su tutti i piani, incluso quello fisico. A livello metabolico, l’omeostasi, in caso di impegno omotossinico elevato, è garantita proprio dall’espressione di una patologia. Pertanto la malattia nel suo aspetto anatomopatologico, costituisce una reazione biologica opportuna a garantire la sopravvivenza, in una situazione a carico tossico non altrimenti gestibile.
Questa definizione di malattia, comporta una distanza concettuale rilevante rispetto a quelle impostazioni che interpretano la malattia come un errore della natura o come l’aggressione dei batteri verso l’organismo.… Leggi tutto...