Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo12 pag. 300 alimentazione

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 12  pag. 300 alimentazione

alimentazione

L’Omotossipuntura, si basa dunque su una evoluzione della Tavola delle Omotossicosi che integra la conoscenza della MTC sul movimento delle fasi e sulla loro regolazione.
L’approccio terapeutico di iniettare rimedi su agopunti, è solo l’aspetto operativo dell’Omotossipuntura. Ma il metodo di osservazione del malato e il concetto stesso di malattia, sono sicuramente l’apporto maggiormente significativo dell’Omotossipuntura al lavoro di ogni medico.
Dunque l’integrazione di Omotossicologia e MTC, fornisce al medico, indipendentemente dagli strumenti terapeutici che deciderà di impiegare, una comprensione della malattia e del malato più espansa.

Stabilito come si ingenera un sintomo in un organismo che ha perduto un’organizzazione temporale adeguata, la cura può coinvolgere anche altre discipline oltre quelle menzionate.
Infatti la Tavola delle Omotossicosi, espansa alle convenzioni di valore della MTC, è di interesse medico indipendentemente dalla specializzazione e dagli strumenti terapeutici adottati. Anche un’operazione chirurgica è in relazione ad eventi clinici organizzati nel tempo. Dunque a seconda dello stato di un paziente e dell’intervento previsto, esiste necessariamente un’ora delle 24, dove l’esito dell’intervento sarà più favorevole. Esiste senza dubbio anche un’organizzazione circannuale dell’incidenza di esiti positivi o negativi di atti chirurgici. Inoltre la rimozione chirurgica di tessuto, comporta successivamente, la ricerca di un nuovo Equilibrio di Fase, sul quale il medico è tenuto a vigilare indipendentemente dal fatto che adotta il bisturi in terapia.

Il modello proposto osserva il malato come portatore di cicli e ritmi, alla ricerca
di un rapporto equilibrato tra gli stessi. Questo concetto è base di un trattamento omotossipunturale, ma è esportabile ad altre specializzazioni in medicina, ispirando sequenze di trattamenti.

L’organizzazione temporale, in biologia, è uno dei meccanismi più rilevanti per garantire la sopravvivenza. La realtà scientifica dei ritmi circadiani e circannuali, ha trovato purtroppo fino ad oggi, scarse applicazioni cliniche. Il motivo è che il medico non dispone di una predisposizione culturale ad osservare i ritmi.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo12 pag. 299 neoplastica

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 12  pag. 299

neoplastica

La Tavola delle Omotossicosi è rappresentata, solo graficamente, come un sistema con ascisse o ordinate. In realtà la tavola è dinamica e può essere intesa anche come un ciclo.
Questo comporta che ogni sistema vivente, attraversa normalmente tutte le Fasi della Tavola, in modo ritmico e a intervalli temporali equilibrati.

Le cellule neoplastiche, possono prodursi ed essere neutralizzate, anche in un organismo che non produrrà mai malattia neoplastica. Dunque le Fasi della Tavola sono da intendersi ciclicamente attraversate dall’organismo sano, tutte nessuna esclusa. Questo attraversamento possiede natura ciclica. Nello stato di salute, questo attraversamento rispetta sequenze, tempi e sincronie precise.

Quando però subentra desincronizzazione, allora almeno una delle fasi diviene più lenta; il rallentamento nell’attraversare questa fase ingenera Prevalenza di Fase. L’alterazione di intensità e il prolungamento temporale in una delle fasi della tavola, trova compensazione nella lesione ad essa corrispondente. In altre parole, senza la lesione non sarebbe possibile vita biologica, in stato di desincronizzazione. La malattia è una compensazione estrema alla perdita di una corretta sincronia di ritmi e cicli. Sulla Tavola delle Omotossicosi ogni patologia, è in relazione ad una Orbita Funzionale esprimente il sintomo. La malattia organica è dovuta ad una velocizzazione o rallentamento di una sequenza di eventi, concepita originariamente per essere ben sincronizzata ad esigenze biologiche.
Non è patologico attraversare una fase di irritazione bronchiale, ma permanerci manifestando bronchite, si. La Fase esprimente il sintomo, è dunque sproporzionata nei tempi e nell’intensità.

La MTC, ci offre un sistema evoluto per l’osservazione di realtà ritmiche o sequenziali. Il sistema delle 5 Fasi Evolutive, si basa sul datore di tempo maggiormente significativo del nostro pianeta, ovvero il movimento del sole. Applicare alla Tavola delle Omotossicosi le convenzioni di valore della MTC, permette di comprendere la Tavola nel suo aspetto dinamico.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo12 pag. 298 conoscenza

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 11  pag. 298

conoscenza

Sulle divergenze invece, si apre un necessario confronto.
Un approccio scientifico maturo, si occupa di unificare conoscenze e scienze.   Occuparsi del malato, significa porre in essere alcuni gesti semplici e risolutori, dietro i quali si estende un lungo cammino di conoscenza, mai conclusivo.
La conoscenza proveniente da altre culture, proprio perché basandosi su presupposti diversi, estende lo sguardo conoscitivo oltre il nostro e deve essere intesa come una fonte di informazioni, da integrare con quelle comunemente ritenute scientifiche. L’Omotossicologica e la MTC, devono essere rapportate nel linguaggio, prima di arrivare ad essere un processo terapeutico unificato. Questo comune linguaggio si basa su alcuni dati incontrovertibili:

Il malato, la sua storia e la sua reattività sono significativi almeno quanto l’espressione sintomatologica. Certamente il lavoro del medico, è partire dal sintomo e dalla richiesta del paziente, di rimuoverlo. Ma il metodo deve osservare e incidere su quelle condizioni sistemiche, produttive del sintomo.
Il sistema produttivo del sintomo, è in relazione al modello scientifico di riferimento. Pertanto nei contesti dove si applica Analisi Causale ogni qualvolta si cerca di comprendere cosa si nasconde dietro il sintomo, troppo spesso si conclude con una ipotesi multicausale. Le malattie “multicausali” nell’immaginario dei pazienti e purtroppo di molti medici, sono un equivalente di malattia cronica. Dove il numero delle cause agenti è elevato, minori invece, sono le possibilità di cura, agendo solo su talune di esse.

Nella MTC, la questione di cosa si nasconde dietro un sintomo, trova risposta nella perdita di Equilibrio di Fase. Possiamo trasporre questo termine tecnico, in una difettosa sincronizzazione di funzioni biologiche intese come sequenze, ritmi e cicli. Questo modello offre un vantaggio operativo immenso, rispetto a quello multicausale. Infatti una malattia dovuta a desincronizzazione, terapeuticamente si affronta resincronizzando. Bisogna interferire terapeuticamente per ripristinare Equilibrio di Fase.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo12 pag. 297 cura

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 12  pag. 297

cura

CONCLUSIONI

Le possibilità cliniche di impiego della Omotossipuntura descritte, sono da intendere come indicazioni di un metodo di lavoro. Il presente testo non vuol circoscrivere le possibilità della Omotossipuntura solo a quelle elencate. Sicuramente però il metodo di lavoro descritto, costituisce la premessa per gli ulteriori sviluppi.

La possibilità di associare la MTC e l’Omotossicologia, si basa su una similitudine metodologica che necessita però della definizione di un linguaggio comune. Sistemi di cura provenienti da culture ed epoche storiche diverse, sono affiancabili solo dopo un corretto lavoro di traduzione e trasposizione di significati, costituendo in tal modo un rapporto reciproco.
Per traduzione non si intende il superamento di una problematica solo linguistica, ma anche il confronto costruttivo di due modi di acquisire e impiegare la conoscenza. Spesso l’agopuntura, è praticata dallo stesso medico che impiega rimedi omeopatici e omotossicologici. L’obiettivo della Omotossipuntura non è solo quello di suggerire protocolli adatti all’esigenza di cura del paziente. Questo aspetto è risolto empiricamente già da molti medici.

La questione che si pone in questo testo, è la definizione di un metodo per tale affiancamento che permetta un confronto costruttivo tra modelli scientifici diversi. L’Analisi Causale della scienza occidentale e la Sintesi Induttiva della scienza cinese, possono essere integrate in un’unica conoscenza che adotta modelli diversi, per osservare un’unica realtà. Il vantaggio di una doppia angolazione nell’osservare lo stesso malato, è la completezza dell’osservazione e il maggiore controllo dell’affidabilità delle conclusioni. Due modelli di riferimento, oltre a suggerire sinergie, sono anche una doppia sicurezza nel verificare le conclusioni diagnostiche e le indicazioni terapeutiche.

L’Omotossipuntura non ha l’ambizione ad essere l’ennesima medicina alternativa, ma di costituire una modalità di lavoro congiunto, tra sistemi scientifici diversi. Non si tratta di stabilire il primato dell’Analisi Causale sulla Sintesi Induttiva o viceversa.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo11 pag. 295 medicina

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 11  pag. 295

medicina

In circostanze normali, si impiegano più rimedi omotossicologici e più agopunti. Questa è sicuramente la situazione più diffusa. La ricettazione di maggiore successo non è necessariamente però la più estesa è completa.
La riduzione del trattamento all’essenziale, per il malato, distingue l’omotossipuntore esperto da quello agli esordi.

Per ottenere Equilibrio di Fase, vale la pena impegnare molto tempo per comprendere cosa fare, poi successivamente, fare qualcosa di apparentemente semplice. I grandi maestri dell’arte del guarire, riuscivano con vari metodi di valutazione, ad applicare successivamente al malato, gesti semplici ma straordinariamente efficaci.

Il migliore trattamento di Omotossipuntura, è quello che con lo stimolo minimo
ottiene il massimo effetto. Si tratta di attivare i processi di regolazione del malato inducendo una vicariazione regressiva, dolce quanto inesorabile. Il Dott. Eugenio Candegabe, definiva questo metodo di procedere, lui in relazione alle valutazioni per individuare il Simillimum per i suoi pazienti, “Sindrome Minima di Valore Massimo”. Il medico ha uno strumentario a disposizione e deve valutare come applicarlo al minimo, per ottenere il massimo risultato.

Dietro gesti terapeutici semplici, c’è però sempre una cultura medica estesa, quanto la necessaria comprensione del malato, in tutte le sue espressioni. Solo dopo aver osservato la complessità delle forze in gioco, si può esprimere la cura con un gesto apparentemente semplice.
Dalla complessità delle osservazioni preliminari, l’omotossipuntore giunge dunque ad atti terapeutici semplici, rapidi ed efficaci. L’Omotossipuntura attiva i processi di regolazione dell’individuo trattato.

Una medicina protesa verso la regolazione, piuttosto che alla rimozione del sintomo, oltre a derivare da illustri modelli precedenti, è protesa senza dubbio verso il futuro. Infatti avanza sempre più, la richiesta anche dalla Medicina Convenzionale, di un modello di trattamento basato su processi di regolazione.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo11 pag. 294 stasi

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 11  pag. 294

stasi

Ogni dato raccolto, qualifica il malato e amplia la comprensione medico. Dunque al termine di un ampio processo diagnostico e anamnestico si trovano le risposte alle quattro domande sopra citate e solo con tali dati, si struttura un trattamento omotossipunturale proteso verso l’Equlibrio di Fase.

Criteri base per un trattamento in Omotossipuntura

1) rimedio omotossicologico sintomatico iniettato su agopunto significativo del Meridiano connesso all’OF esprimente il sintomo

2) rimedio omotossicologico per la tonificazione della Fase Evolutiva Terra iniettato su agopunto significativo di Meridiano Stomaco e/o Milza Pancreas

3) rimedio omotossicologico dell’OF accoppiata nella stessa Fase Evolutiva dell’OF esprimente il sintomo, iniettato sul Meridiano dell’OF accoppiata

4) rimedio omotossicologico dell’OF in Sequenza di Produzione e/o Inibizione rispetto all’OF esprimente il sintomo, iniettato su agopunti in Sequenza di Produzione e/o Inibizione del Meridiano dell’OF esprimente il sintomo

Questo modello è da intendere come indicativo. Nella pratica, non sono sempre necessari e opportuni tutti i rimedi e altrettanto i siti agopunturali indicati.
Spesso le appartenenze sono sovrapposte. Per esempio, nel caso di cistite citato, l’OF in Sequenza di Inibizione, rispetto a quella esprimente il sintomo, è OF Stomaco. Pertanto una categoria di rimedio e il corrispondente agopunto, può assolvere a due dei criteri indicati.

Altre volte l’accoppiato nella stessa Fase Evolutiva dell’OF esprimente il sintomo, è affetto da patologia. Pertanto non è opportuno impegnarlo nella tecnica di ripristino di Equilibrio di Fase. Un’OF che esprime patologia, è soggetta ad una stasi compensatoria nel fluire delle fasi sulla Tavola delle Omotossicosi. Non conviene stimolare un’OF in compensazione patologica, se è possibile agire diversamente.
In alcune circostanze, la ricettazione di un trattamento omotossipunturale è ridotta a un unico rimedio e a un unico agopunto. Si tratta di una ricettazione particolare che prevede l’attivazione di una risposta fortemente significativa.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 293 genealogia

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 11  pag. 293

genealogia

Per i medici maggiormente inclini alla diagnosi strumentale, la bioimpedenziometria su tutti gli agopunti Ting e Foramina putealia, offre la possibilità di inquadrare la condizione del paziente, tramite la lettura di un dato strumentale. Questa possibilità deve essere però riservata al medico già esperto di Omotossipuntura. Il medico deve essere esperto nell’osservare il paziente e nel leggere la sua storia clinica e personale ai sensi delle convenzione di valore.

La vita del malato che consulta il medico è una sequenza di eventi clinici con un senso preciso. Applicare le convenzioni di valore della MTC, quando sono conosciute con sicurezza è un processo maggiormente rapido di una indagine strumentale. In ogni caso la indagine della conduzione elettrica su agopunti significativi aggiunge un dato conoscitivo importante. Ma il dato strumentale sarà male impiegato in un contesto medico con scarsa comprensione della MTC.
Dunque la Bioimpedenziometria deve essere l’ultimo livello in un processo di apprendimento della Omotossipuntura.
La prima fase nell’approccio al malato, è caratterizza dallo studio dei dati provenienti dal suo passato. Si cerca sia nel passato clinico, sia nel passato storico, del paziente. Si osservano coincidenze e sequenze temporali. Questa osservazione riguarda i dati di laboratorio, ma anche le qualità espresse dal malato, fino allo studio dei Campi Emozionali.

La condizione attuale del malato, deve essere compresa in una sequenza di eventi clinici e storici caratterizzante il percorso, fino al momento della consultazione.
La malattia è in relazione all’OF esprimente il sintomo, ma il malato si trova collocato in una sequenza di eventi per la quale il sintomo attuale, è la migliore soluzione compensante che ha saputo produrre.
Dunque prima di agire, il medico è tenuto a comprendere. Il sintomo è la cosa migliore per l’Equilibrio di Fase, fino al momento di interferire terapeuticamente, alla ricerca di un equilibrio migliore.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 292 equilibrio di fase

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 11  pag. 292

Equilibrio di fase

Dal momento che tutte le orbite sono in un rapporto sequenziale preciso, si apre la possibilità di agire su quelle distanti dall’espressione sintomatologica, interferendo tramite i loro rapporti. Per l’ottimizzazione del metodo citato, è opportuno sottolineare che la scelta dell’OF sulla quale agire per Sequenza, non deve essere malata.                                                                                               Infatti attivando una funzione integra, distante dall’espressione sintomatologica, si hanno maggiori probabilità di ottenere Equilibrio di Fase. La distanza tra Orbita Funzionale esprimente il sintomo e quella impiegata per l’Equilibrio di Fase è definita dalla Teoria delle Sequenze.
In apparenza questa modalità di lavoro sembra complessa e complicata. Nella realtà per un operatore esperto, si tratta di brevi considerazioni e scelte significative. Anche la valutazione riguardo agli agopunti sui quali iniettare i rimedi omotossicologici, segue a i criteri idonei al ripristino di Equilibrio di Fase. Questo processo, attiva la vicariazione regressiva, in modo dolce ed efficace. (Figura 87)
Riassumendo la tecnica di ripristino di Equilibrio di Fase in Omotossipuntura, si tratta di organizzare la terapia su quattro livelli successivi. L’Omotossipuntura prevede dunque, un lavoro di valutazione preliminare, alla stimolazione tramite iniezione di rimedi omotossicologici su agopunti.

Questo lavoro preliminare si articola in quattro passaggi:

1) quale è lo stato dell’OF esprimente il sintomo;

2) quale è lo stato dell’OF Terra, ovvero OF Stomaco-Milza- Pancreas;

3) quale è lo stato dell’OF accoppiata a quella esprimente il sintomo;

4) quale è lo stato delle OF in Sequenza di Produzione o Inibizione.

Per quanto riguarda queste valutazioni, la decisione terapeutica è strettamente orientata alla Tavola delle Omotossicosi.

equilibrio

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 288, 289 e 290 papilloma

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo11 pag. 288, 289 e 290

papilloma

Se si vuole attivare anche una Sequenza di rimedio, si deve considerare un rimedio omotossicologico attivante la Sequenza di Inibizione. Infatti sulle fasi delle tavola, caratterizzate da una reattività esuberante, si interferisce con tale sequenza. Rimedi omotossicologici in Fase Evolutiva Terra, adempiono a questo compito regolativo rispetto alla Fase Evolutiva Acqua alla quale corrisponde la cistite. Si può valutare Nux vomica Homaccord, Momordica comp, Splen suis, Pancreas suis oppure Ventriculus Suis Injeel. Ma le possibilità non sono certamente limitate a questi esempi.

Una cistite cronica invece, è allocata sulla Tavola in fase di Impregnazione. Il paziente esprime a livello di OF Vescica Urinaria, una fase della sostanza fondamentale. Il rimedio per l’OF esprimente il sintomo, potrebbe essere sempre Cantharis comp, dal momento che tale rimedio è indicato anche per le infiammazioni croniche della vescica.

Se si vuole però impegnare anche una Sequenza rimedio, si devono considerare rimedi sia in Sequenza di Produzione che Inibizione. Infatti le lesioni che esprimono come fase di Deposito o Impregnazione, meritano una modulazione tramite uno stimolo congiunto in Sequenza di Inibizione e Produzione. I rimedi in Fase Evolutiva Terra già citati, possono essere impiegati per attivare l’Inibizione. Rimedi omotossicologici in Fase Evolutiva Metallo, invece attivano la Sequenza di Produzione su Vescica Urinaria: Phosphor Homaccord, Veratrum Homaccord, Euphorbium comp oppure Colon suis Injeel. (Figura 86)

Se la malattia espressa nell’OF Vescica urinaria, raggiunge una fase cellulare, come per esempio per un papilloma vescicale, allora si valuta di concentrare i rimedi solo in Sequenza di Produzione. In questo contesto ovviamente, non si vuole affatto sminuire la possibilità di una rimozione chirurgica della lesione. Ma una terapia con lo scopo di promuovere Equilibrio di Fase, è opportuna anche nei casi per i quali è indicata la soluzione chirurgica, soprattutto dopo l’intervento.… Leggi tutto...

Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 287 cistite acuta

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 287

cistite acuta

La Sequenza di rimedi è un termine che richiede una definizione. Certamente si può valutare la sequenza temporale con la quale somministrare un rimedio, a seconda dell’appartenenza ad una Fase Evolutiva. Questo principio è applicato nel TOR. Ma in questo caso, la Sequenza è riferita alla qualificazione secondo convenzioni di valore del rimedio omotossicologico.

Ogni rimedio appartiene ad una Fase Evolutiva, delineata attraverso la lettura delle componenti, dei rapporti tra le masse-rimedio e le diluizioni con le quali è composto. Per influire sull’Orbita Funzionale esprimente il sintomo, si somministra un rimedio relativo all’Orbita Funzionale che la precede con contingenza di fase, se si desidera attivare la Sequenza di Produzione. Altresì, si somministra un rimedio relativo all’Orbita Funzionale che precede con salto di fase, se si desidera attivare la Sequenza di Inibizione.

Le Sequenze del rimedio in Produzione sono: rimedi in Fase Evolutiva Acqua per le OF Vescica biliare e Fegato, rimedi in Fase Evolutiva Legno per le OF  Triplice Riscaldatore, Pericardio, Intestino Tenue e Cuore, rimedi in Fase Evolutiva Fuoco per le OF Milza-Pancreas e Stomaco, rimedi in Fase Evolutiva Terra per le OF Intestino Crasso e Polmone e infine rimedi in  Fase Evolutiva Metallo per le OF Vescica Urinaria e Rene.

 

Le Sequenze di rimedio in Inibizione sono: rimedi in Fase Evolutiva Metallo, per le OF Vescica biliare e Fegato, rimedi in Fase Evolutiva Acqua, per le OF  Triplice Riscaldatore, Pericardio, Intestino Tenue e Cuore, rimedi in Fase Evolutiva Legno, per le OF Milza-Pancreas e Stomaco, rimedi in Fase Evolutiva Fuoco, per le OF Intestino Crasso e Polmone e infine rimedi in  Fase Evolutiva Terra, per le OF Vescica Urinaria e Rene.

Due esempi in merito alle sequenze di rimedio elaborate sulla Tavola delle Omotossicosi:

Una cistite acuta, è allocata sulla tavola in fase di Infiammazione.… Leggi tutto...