Aspettativa di vita
Il rapporto di Osservasalute l’aspettativa di vita degli italiani è in calo da quando si registra il dato. Non si tratta di un calo significativo, nè di un trend consolidato, ma si tratta per la prima volta di una tendenza inversa e questo desta molta preoccupazione. Secondo i dati l’aspettativa di vita nel 2015 è inferiore a quella del 2014 di 0,2 due anni per gli uomini e 0,3 anni per le donne. La riduzione ha riguardato tutte le regioni. Resta una differenza nella aspettativa di vita come dato assoluto tra le varie regioni. Per esempio la aspettativa di vita in Trentino è tra le maggiori, mentre la minore, guarda caso, si registra in Campania. La causa di morte più frequente restano le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Gli autori dello studio attribuiscono i dati al calo della prevenzione in materia salute, di cui l’Italia detiene un triste primato in Europa. Secondo il rapporto l’Italia in prevenzione, spendo molto meno della media europea.
La spesa sanitaria pubblica pro capite in Italia è particolarmente bassa ovvero la metà di quella canadere e due terzi di quella tedesca. Difficile però attribuire alla spesa minore la gravità del dato osservato, senza evidenziare ingenuità, forse non disinteressata. La spesa sanitaria in Italia non arriva integralmente come servizio salute ai cittadini, perchè assorbita almeno in parti rilevanti dal sistema corruttivo che la caratterizza. Secondo le massime autorità in materia di corruzione, la sanità italiana è un territorio per la delinquenza di ogni risma e questo implica che al cittadino la prevenzione non arriva neppure nella misura che comunque costa. Il sistema corruttivo italiano non è una novità. La minor spesa in prevenzione italiana pertanto è un dato storico non certo caratterizzante l’anno 2015 specificatamente e pertanto non gli si può attribuire il calo di aspettativa di vita. Inoltre se un maggiore efficienza della prevenzione, aumentasse l’ aspettativa di vita, si dovrebbe osservare una maggiore longevità di tedeschi e canadesi. I dati sono proprio all’opposto. Si vive comunque più a lungo in Italia. I telegiornali ovviamente sostengono la tesi del rapporto di Osservasalute aggravando l’ “ingenuità” della spiegazione ufficialmente fornita, chiamando in causa costanti e non variabili relativamente all’anno 2015..
Il motivo per il quale gli italiani hanno goduto di una maggiore aspettativa di vita, almeno fino allo scorso anno, non è la mancata l’efficienza del suo sistema salute e tantomeno della prevenzione. La prevenzione è usata nei mezzi stampa come sinonimo di diagnosi precoce. Prevenire però significa evitare. La prevenzione indicata dai media non evita la malattia, ma al contrario la vuole diagnosticare presto. Pertanto si parla di prevenzione , ma si intende esclusivamente diagnosi precoce, che è veramente tuttaltro. La diagnosi precoce non evita la malattia, ma la cura meglio. La prevenzione vera non si pratica mai abbastanza, ma dovrebbe riguardare la tutela dell’ambiente, della agricoltura e la produzione di cibo. L’aspettativa di vita di cala in Italia perchè si avvelena l’ambiente da anni ricavandone lucro. L’ambiente italiano era uno dei più favorevoli del pianeta e la nutrizione altrettanto oltre che altamente palatabile. Il riversamento di tossici di ogni categoria nel terreno, l’attacco continuato all’agricoltura, l’eccessivo trasferimento della produzione del cibo dalle campagne alle industrie, la propaganda per uno stile alimentare dissennato e un uso eccessivo di farmaci sono le causa dell’ inversione di tendenza. In Europa siamo tra i paesi con il più elevato tasso di antibiotico resistenza a conferma dell’eccessivo impegno dei farmaci. Gli italiani iniziano a vivere di meno perchè il 2015 è stato un anno più “sporco” dei precedenti, primato peraltro non facile da raggiungere. Non ci vogliono gli esperti per rendersi conto delle anomalie climatiche in essere. La terra dei fuochi, allocata guarda caso in Campania, è sia la regione con la minore aspettativa di vita, sia un laboratorio a cielo aperto,sulle cause che riducono la longevità degli italiani. Quello che avviene nella terra dei fuochi, avviene ovunque anche se con intensità diverse. La morte non conosce frontiere regionali. Il cibo prodotto nella terra dei fuochi raggiunge tutti i supermercati italiani. La riduzione dell’aspettative di vita continuerà presumilmente anche negli anni futuri e dal momento che no si tratta di un brutto sogno, viene da pensare che è follia.