Flogistico: processo flogistico e agopuntura

Flogistico: processo flogistico e agopuntura

flogistico

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Intervenire su un processo flogistico è per l’ agopuntura insieme alla terapia del dolore una delle applicazioni più frequenti, peraltro senza effetti indesiderati degni di nota. Un processo flogistico o infiammazione è  un meccanismo di difesa aspecifico, che costituisce una risposta biologica tesa a garantire la sopravvivenza. Il processo flogistico è scatenato dal sistema nervoso centrale per mantenere l’omeostasi. Alla flogosi come reazione comandate dal sistema nervoso, contribuiscono agenti fisici, chimici e infettanti, che collaborano alla realizzazione del processo. Nelle reazioni infiammatorie avvengono una sequenza dinamica di fenomeni con caratteristiche relativamente costanti che si manifestano con un’intensa reazione vascolare. Ogni processo flogistico è modulato e controllato da sostanze endogene ovvero i mediatori biochimici della infiammazione. Le reazioni infiammatorie sono tese a distruggere, ridurre e confinare l’agente endogeno o esogeno lesivo, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato. La necessità di modulare il danno prodotto dal processo flogistico appare pertanto evidente con tale finalità terapeutica entra in gioco l’ agopuntura o l’ agopuntura omeopatica. La seduta di trattamento induce effetti analgesici, miorilassanti, immunomodulanti e anche antinfiammatori orientati dal protocollo di agopunti utilizzati verso funzioni e settori loro pertinenti.

La stimolazione degli agopunti è quindi fondamentale nelle flogosi locali o sistemiche come una delle strategie atte ad abbassarle progressivamente, al fine di ridurre l’incidenza, o quantomeno l’intensità della sintomatologia. Al fine che l’ agopuntura sia pienamente efficiente, è opportuna integrazione nutrizionale di acqua e dei sistemi tampone necessari a contrastare la disidratazione e l’acidosi tipicamente associate ad ogni processo flogistico. La riduzione delle infiammazioni infatti è promossa attraverso la riattivazione della risposta immunoendocrina sistemica del paziente. L’  agopuntura si applica su agopunti localizzati su strade di matrice extracellulare denominati meridiani. Clinicamente, i segni cardini delle reazioni infiammatorie sono arrossamento, tumefazione, calore, dolore e alterazione funzionale. L’ infiammazioni sono classificate secondo un criterio temporale in acute e in croniche. La stimolazione di agopunti appositamente selezionati è indicata in tutte le infiammazioni, ma con tecniche e frequenza di stimolazione diverse. Nel processo flogistico  acuto l’ agopuntore preferirà stimolare  agopunti simmetrici controlaterali rispetto alla localizzazione dei siti infiammati. In questo caso si sfrutta l’evidenza che le derivazioni nervose crociano a livello neurologico più alto. Di fatto possiamo affermare che il lato sano del paziente se stimolato opportunamente è in grado di favorire il lato malato. La frequenza del trattamento   è alta, in caso di dolore acuto ripetuta a cortissimi intervalli. In caso d’ infiammazioni cronica la stimolazione è simmetrica e bilaterale. Le sedute sono settimanali o bisettimanali. La loro durata è di circa venti minuti.

Il trattamento con l’ agopuntura delle reazioni infiammatorie è importante non solo per l’analgesia ma sopratutto per la riduzione o l’eliminazione delle recidive. L’ infiammazioni, infatti, possono evidenziare una progressione lenta ma recidivante. Ogni volta che il paziente ha una remissione clinica, pensa di non aver più il problema fino alla prossima fase infiammatoria. Questo particolare andamento temporale tende a produrre un comportamento del paziente omissivo di terapia. Le reazioni infiammatorie meritano invece di essere trattate in modo da non produrre mai recidive. A tal scopo è necessario un monitoraggio strumentale scansionato nel tempo. Il pregio del trattamento con agopuntura risiede proprio nel fornire uno strumento valido di prevenzione delle recidive oltre che certamente per cura delle singole fasi infiammatorie acute. I cicli di trattamento sono particolarmente significativi nei cambi di stagione. In queste circostanze si osserva, infatti, una maggiore predisposizione verso la riattivazione delle infiammazioni. Una tecnica  particolarmente efficace per le infiammazioni è l’ agopuntura omeopatica. In questo caso s’infiltrano rimedi  idonei al trattamento  su agopunti indicati sfruttando una fruttuosa sinergia delle due forme di terapia.

L’ agopuntura  è uno strumento di terapia adottato per la cura dei pazienti  privo di effetti collaterali degni di nota. Altri  rimedi  possono essere associati nel trattamento sfruttando vantaggiosamente la sinergie tra diverse forme di cura.  La tecnica corretta richiede all’ agopuntore una conoscenza profonda della materia  poter prescrivere la terapia. Anche la valutazione delle interazioni con altre forme di terapia e la loro necessità per il paziente è compito dell’ agopuntore.  Prima di iniziare trattamento il medico richiede, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei protocolli adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali l’ agopuntura possa costituire alternativa o integrazione. Pertanto  somministrare agopuntura è atto medico e deve essere esercitata da un medico competente. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano  agopuntura, sono una indicazione sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’ agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario  stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello