Anziani : troppo spesso vittime

Anziani : troppo spesso vittime

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In occasione della giornata mondiale contro gli abusi sugli anziani si ribadisce come questi siano troppo spesso vittime dimenticate quanto numerose. Le stime sono da capogiro in un paese come l’ Italia, tra i più anziani del pianeta e denotato sistemicamente di scarsa attenzione a diritti dei più deboli. Considerando tutti coloro che godono di una vecchiaia serena, senza dover subire alcunchè, sarebbero comunque ben quattro milioni gli anziani vittime di  abusi e violenza . A camminar per strada si incontra un esercito di concittadini che non godono della dignità e  rispetto loro dovuto. Gli anziani sono vittime di maltrattamenti psicologici, truffe finanziarie, vessazioni, alleggerimenti patrimoniali, contenimento fisico e farmacologico, infine non infrequentemente sono oggetto di abusi sessuali. I pericoli  si annidano sia dalle case di riposo o ospizii, sia nella propria casa. Gli aguzzini possono essere travestiti da infermieri, badanti, vicini di casa, ma in due terzi dei casi si tratta di un membro della famiglia.  Il fenomeno degli abusi  è in aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione ed è ampiamente sottostimato quanto poco conosciuto.  Solo saltuariamente i comportamenti descritti sono oggetto di denuncia, perchè tendenzialmente un anziano non denuncia colui da cui si trova a dipendere.

Tra le diverse modalità di abuso la più odiosa che coinvolge famigliari e sanitari  è la contenzione, fisica e farmacologica.  Usare farmaci destinati alla terapia delle malattie come uno strumento per imporre la propria volontà è stato oggetto di critica feroce nei confronti delle dittature, ma cade in una forma di oblio ipocrita, quando tale scelta è posta in essere nelle famiglie o nelle case di riposo. Gli usi non sanitari dei farmaci sono iceberg, che non coinvolge solo la dignità degli anziani, ma determina un fatturato ingente per le case farmaceutiche, con conseguente disattenzione di chi è deputato a vigilare. L’anziano assume spesso un quantitativo impressionante di farmaci, di cui solo una parte è giustificata per uso medico. Ogni specialista consultato nel corso della vita aggiunge un paio di pillole alla ciclopica cura, talvolta nella più totale ignoranza di ciò che altri hanno precedentemente prescritto. A tale cocktail micidiale, si aggiungono farmaci “punitivi” che familiari, badanti e infermieri gestiscono  non sempre nell’interesse dell’anziano e con una facilità ad ottenerli che in altri paesi sarebbe impensabile.

Violare farmacologicamente e in tutti gli altri terribili modi, la vita degli anziani è in troppi casi una prassi incivile che ha ricadute generali.  Non si può pensare in un mondo interconnesso, che il dolore che si arreca agli uni, non abbia ripercussioni sugli altri. Il dolore migra dalla persona che lo esprime, primariamente verso chi gli è più vicino, fino a raggiungere l’indifferenza di coloro che ritengono di stare lontano.  L’indifferenza generata consente successivamente di fare violenza a chiunque, non solo agli anziani. Nella notte dei tempi, agli anziani era concesso un posto di onore nella società, dal quale la loro esperienza impediva l’eterno ripetersi degli stessi errori. Oggi è sufficiente aprire un qualsiasi giornale accanto ad testo di storia anche scolastico, per rendersi conto che ripetiamo “sciocchezze” come se fosse una prima volta. Le generazioni che ci hanno preceduto non ci sostengono più in ciò che siamo.