Elettroshock in miniatura per la memoria
Gli astuti ricercatori dell’università Cattolica Policlinico Gemelli Roma hanno somministrato un piccolo elettroshock o stimolazione elettrica transcranica su topi e osservato un miglioramento della loro memoria. Secondo la ricerca pubblicata su «Scientific Reports» miini-scosse indolori al cervello aumentano la memoria potenziando il dialogo tra i neuroni. Questa tecnica è stata dichiarata non invasiva e risulta già clinicamente sperimentata per varie patologie. Il mini elettroshock consiste nell’invio al cervello di una corrente di bassissima intensità e indolore per indurre nell’ippocampo – il centro della memoria – un potenziamento delle sinapsi, le connessioni tra i neuroni, indispensabili per trasmettere e immagazzinare le informazioni. I poveri topolini che hanno subito il trattamento hanno mostrato di avere una memoria migliore anche parecchi giorni dopo il trattamento. Penso sia del tutto comprensibile anche senza impegnare la ricerca medica in tal senso.
La ricerca in oggetto evidenzia come il mini elettroshock possa determinare una cascata di segnali molecolari che attiva nelle cellule nervose la produzione del fattore di crescita cerebrale Bdnf. Per gli esperti, la stimolazione elettrica transcranica potrebbe essere efficace negli anziani con deficit cognitivi. Tra breve ci diranno che una App su smartphone potrà assolvere alla somministrazione del mini elettroshock.
La scienza medica dimostra una distanza sempre più incolmabile tra buon senso e terapia. Estrapolare dal comportamento dei topolini quello che potrebbe essere l’impatto sugli umani è un azzardo. Non è noto infatti che un topolino possa lamentare deficit di qualsiasi natura dopo il trattamento a colui che lo studia con tanta sagacia. Inoltre un aumento di memoria dopo trauma è una nota risposta adattativa possibile, ma che non depone certamente a favore del trattamento. L’intenzione di somministrare l’elettroshock a persone fragili come gli anziani o i malati di Alzheimer pecca degli stessi errori. Difficile riscontare danni dal trattamento in colui che no è in grado di lamentarli e di difendersi. Certo è che la stimolazione elettrica e i campi elettromagnetici hanno una influenza notevole sulla vita biologica. Ma generalmente sono positivi gli stimoli naturali e negativi quelli prodotti dalla tecnologia umana.
Invece di progettare la vendita di tecnologia o App telefoniche per la somministrazione di mini elettroshock ai pazienti, la ricerca avrebbe potuto dedicare tempo, energie intellettuali e denaro allo studio dell’agopuntura cranica. L’agopuntura è una somministrazione elettrica e di campi elettromagnetici light. Il vantaggio dell’agopuntura rispetto alle tecnologie proposte è la millenaria esperienza su uomo e non su topo, i costi di terapia contenuti, oltre alla sperimentata non invasività del metodo. Purtroppo l’agopuntura non fornisce a chi la studia diritti e brevetti escludendo approcci alla terapia interessanti per valutazioni non orientate dalla esigenza di curare i malati.
L’ agopuntura è una terapia naturale e efficiente oltre a non presentare controindicazioni. L’ agopuntura riduce nella terapia il fabbisogno di farmaci chimici. L’ agopuntura può costituire alternativa o integrazione nei protocolli di trattamento di molte malattie. L’ agopuntura è atto medico e deve essere essere esercitata da un medico competente. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro che praticano l’ agopuntura, consultabili in alcuni casi anche online, sono una indicazione sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’ agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario l’ agopuntura stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Agopuntura a Roma