Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo11 pag. 268 esami

Agopuntura e Omotossicologia:  Capitolo 11 pag. 268

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Questa modalità si predilige, quando non è opportuno iniettare il rimedio su un agopunto o quando la terapia è svolta da due professionisti operanti contestualmente sul malato. Si tratta inoltre di una modalità di lavoro da prediligere in modo assoluto, ogniqualvolta si vuole applicare una sequenza di agopunti, senza stimolarli con aghi iniettivi. Alcuni agopunti, come per esempio gli agopunti Ting o Foramina Putealia, non si adattano per le loro configurazione anatomica, a tecniche di stimolo, con infiltrazione di rimedi omotossicologici.

La seconda modalità di lavoro, ovvero l’Omotossipuntura, consiste invece proprio nell’applicare un rimedio omotossicologico, scelto secondo un determinato criterio, su un agopunto significativo per il criterio stesso.
Dunque in questa modalità, si valorizza lo stesso processo decisionale del medico, in due settori complementari. I rimedi omotossicologici necessari per il paziente, vengono somministrati tramite infiltrazione su agopunti, significativi per il malato trattato.

Pertanto la ricettazione di un trattamento, prevede l’elencazione di una sequenza di agopunti, di una sequenza di rimedi e del loro rapporto reciproco. Questa modalità di lavoro, denominata Omotossipuntura, è in grado di esaltare gli effetti terapeutici in modo significativo. Il risultato terapeutico, è maggiore rispetto a quello ottenuto per la somma delle singole tecniche.

L’ultima e più elaborata delle modalità di lavoro, ovvero l’Omotossipuntura strumentale, si avvale del supporto di esami bioimpedenziometrici su agopunti, per definire il trattamento. La resistenza elettrica di un agopunto, è inferiore al tessuto circostante ed è caratterizzata da un valore di riferimento costante. Alterazioni di questo valore, sono in relazione ad alterazioni funzionali dei Meridiani e delle Orbite Funzionali connesse.
La lettura combinata di un esame bioimpedenziometrico, comprendente sequenze di agopunti e aiuta a comprendere lo stato e la capacità regolativa del soggetto esaminato. In relazione alla somministrazione di rimedi omotossicologi, è possibile valutare con un test di somministrazione, il ripristino di valori normali bioimpedenziometrici. L’esame strumentale in Omotossipuntura non può però prescindere dal possesso di conoscenze omotossicologiche e agopunturali. Dunque l’esame bioimpedenziometrico, assiste il medico nelle valutazioni sul malato e non sostituisce affatto la conoscenza del metodo. Si tratta di un PDA, Processo Decisionale Assisistito, in relazione alle valutazioni sulla qualità di un rimedio omotossicologico e l’opportunità di somministrarlo su determinati agopunti. La misurazione dell’impedenza dell’agopunto, può fornire dati utili a favorire la corretta decisione del medico, anche se tale misurazione non deve indurre a rinunciare all’inquadramento del paziente, secondo criteri inerenti alle convenzioni di valore della MTC e secondo la Tavola delle Omotossicosi.